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Paura liquida
di Zygmunt Bauman
A introduzione di questa nuova
fatica del sociologo di origine polacca potrebbe essere collocata, a
mo’ di epigrafe, la famosa frase introduttiva di Howard
Phillips Lovecraft al suo saggio sul soprannaturale narrativo:
“L’emozione più vecchia e più
forte del genere umano è la paura, e la paura più
vecchia e più forte è la paura
dell’ignoto.” (H. P. Lovecraft, L’orrore
soprannaturale nella letteratura). Bauman infatti prende le
mosse dalla circostanza che questa emozione continua a dettare
comportamenti, stati d’animo, immaginario, perché
la globalizzazione, ponendoci di fronte a un futuro non più
prevedibile, come durante la modernità, lo riempie di
incertezza e dubbi, lo rende ignoto, quindi
spaventoso. D’altra parte, sostiene, è un dato di
fatto che il Male domina gli scenari contemporanei,
con la sua banalità e la sua causalità. E cita
come esempi l’uragano Katrina che ha distrutto New Orleans e
il terrorismo internazionale. È ozioso obiettare che Katrina
è stato un fenomeno naturale, mentre Al Qaida non lo
è: possiamo rintracciare nel primo e nel secondo le
responsabilità dell’uomo, anche se in forma
diversa (le catastrofi naturali sono prevedibili, e forse il terrorismo
pure…) E non può mancare un riferimento a un
passato da non dimenticare: Auschwitz, ma anche Hiroshima e il
bombardamento di Würzburg, inutilmente condotto dai
bombardieri inglesi verso la fine della II Guerra mondiale. Il
conflitto era ormai finito, l’obiettivo era privo di valore
strategico, ma facile e privo di rischi. Dei 117.000 abitanti, ne
rimasero vivi seimila…
Adolfo Fattori |
di Zygmunt Bauman
Titolo Paura liquida
Editore
Laterza, Roma-Bari, 2008 Pagine 234
Prezzo € 15,00
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Noi
di Evgenij Ivanovic Zamjatin
Questa ambigua distopia torna nelle librerie in una collana
emblematicamente intitolata I Rimossi. Terminato
nel 1921, il romanzo uscì nel 1924 in inglese,
poiché le autorità sovietiche non ne
autorizzarono la pubblicazione in patria. Le date in questo caso
contano non poco, perché qui lo sguardo è davvero
visionario e il risultato tragicamente profetico. Sono i
primi anni della rivoluzione, Stalin non è neanche stato
nominato segretario generale del Pcus e qui si disegna lo stato
totalitario per eccellenza, lo Stato Unico, regolato da leggi
matematiche: “Non c’è nulla di più felice delle cifre che vivono secondo le armoniose leggi eterne della tavola
pitagorica”. Tutti i personaggi vengono designati con numeri: D-503
è il protagonista, I-330 è la donna di cui
s'innamora, S-4711 è uno dei Guardiani, spie al servizio del
Benefattore, il despota dello Stato Unico. L'astronave che deve
diffondere nella Galassia il verbo della dittatura del Grande
Benefattore ha impresso nello scafo il nome di Integrale. Questo lo
scenario di partenza di una storia narrata con il classico espediente
del diario. Il decennio compreso tra la scrittura di Noi
e l’espulsione dell’autore dall’Urss,
vide suicidi, da Esenin a Majakovski, e un fiorire di romanzi
fantascientifici, dedicati ad avventure interplanetarie oppure dal
taglio più sociologico. Esaltazioni e delusioni
post-rivoluzionarie. Zamjatin mostrò più
lucidità, d’altronde sapeva che: “Le
verità di oggi sono gli errori di domani” come
scrisse nel saggio Sulla letteratura, la rivoluzione e
l’entropia
Gennaro Fucile |
di Evgenij Ivanovic Zamjatin
Titolo Noi
Editore
Lupetti, Milano, 2007 Pagine 191
Prezzo € 14,00
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Marketing non convenzionale
di Bernard Cova, Alex Giordano, Mirko Pallera
Questo libro è un testo-progetto. È un
testo che ripensa, con radicalità, le basi dello sviluppo
economico e manageriale, inserendolo in un tessuto storico-culturale
che ha ben presente i cambiamenti in atto: dalle analisi sociologiche
allo sguardo antropologico; dall’avanzamento prospettico
rappresentato da WEB 2.0 alle community generated marketing (il
“case” Mozilla Firefox su tutti); dalla dimensione
del dono e del tribale alla centralità delle
“passioni” e della
“creatività” come motore per cogliere
l’autenticità delle cose ovvero “il
ritorno della passione di creare”. Ma è
soprattutto il concetto di “societing” (teorizzato
tra gli altri da Bernard Cova) ad avere un respiro forte in questo
volume, in pratica una variazione d’orizzonte “da
una filosofia verso il mercato, in cui i
consumatori vengono individuati, mirati e colpiti, a una filosofia con
il mercato, in cui consumatori e fornitori collaborano
all’interno del processo”). Un rigore
d’innovazione che trova prime, preziose, tracce su
NinjaMarketing.it, un blog fondato da Alex Giordano e Mirko Pallera il
cui progetto s’ispira (con giusta dose ironica) alle azioni
dei Ninja. Infine, questo libro è anche un progetto
interattivo, in quanto attraverso uno “ShortCode”
(un codice a barre “intelligente” presente nelle
pagine libro) una volta fotografato con il proprio telefonino, senza
digitare l’url, consente al lettore-spettatore di collegarsi
direttamente ai siti dove è possibile scaricare i video
analizzati nel volume.
Alfonso Amendola |
di Bernard Cova
Alex Giordano Mirko Pallera Titolo
Marketing non convenzionale. Viral, Guerrilla, Tribal e i 10 principi fondamentali del marketing postmoderno Editore
Il Sole 24 ore, Milano, 2007 Pagine 278
Prezzo € 29,00
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