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Il cinema secondo Hitchcock
di François Truffaut
Un maestro assoluto del cinema
intervistato da uno che di cinema ne capisce parecchio, di fatto
è un suo allievo, e non a caso è fra i meno
elitari dei registi francesi. Un libro originariamente pubblicato in
Italia da Nuova Pratiche, ormai trent’anni fa, poi ristampato
più di una volta, sempre andato esaurito, finalmente
ristampato, arricchito da una quantità di foto.
Un vero e proprio dialogo-dibattito, a proposito del linguaggio del cinema, delle sue strategie, della logica del montaggio, ma anche dei trucchi di scena e degli artifici che Hitchcock, nella sua lunga carriera, ha dovuto inventare per ottenere gli effetti che voleva. Come nella scena del famoso bicchiere di latte che Cary Grant porta a Joan Fontaine in Il sospetto, o del significato del “Mc Guffin”, o ancora della costruzione di Psycho, dell’incursione di Salvador Dalì nell’incubo di Io ti salverò, delle difficoltà con i vari produttori, in Gran Bretagna come in America, a dimostrare come la logica della produzione non solo non corrisponde sempre a quella dell’autore, ma cozza spesso anche contro il buon senso. Innumerevoli episodi che servono a illustrare il cinema, e come si costruisce un passo alla volta quella situazione fra sogno e realtà che si materializza nel film. Forse uno dei pochi modi, oltre a quello, naturalmente, di stare su un set e provare a “girare”, per ragionare sul cinema. Gran libro. Adolfo Fattori |
di François Truffaut
Titolo Il cinema secondo Hitchcock
Editore
Il Saggiatore, Milano, 2008 Pagine 311
Prezzo € 39,00
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L'anno I dell'era ecologica
di Edgar Morin
Morin è filosofo e sociologo che alla luce di
questi scritti si guadagna anche il titolo di visionario (suo e nostro
malgrado), poiché il primo saggio di questa raccolta, che
intitola il volume, è datato 1972, quando di ecologia si
discuteva in circoli scientifici ristretti. In totale sono riuniti sei
saggi e un dialogo con Nicolas Hulot, giornalista e scrittore francese
attivo nel campo dell'ecologia. Testi che arrivano al 2007, un arco
temporale costellato di disastri ambientali da fare invidia agli
scrittori del genere fantascientifico catastrofista. Guidato da fervida immaginazione sociologica, Morin fino ad un
certo punto ha però conservato una certa fiducia sulla
capacità degli uomini di ravvedersi.
“Comprenderemo sempre di più che non solo le
ricette dello sviluppo del terzo mondo, ma anche il nostro sviluppo
materiale, tecnico, economico producono un sotto-sviluppo mentale,
psicologico, morale. Comprenderemo insomma che era la nostra concezione
dello sviluppo a essere sotto-sviluppata”.
L’auspicio, scritto nel 1990, però, resta tuttora
tale, al punto che anche l’autore nel saggio più
recente, si appella a quelli che indica come i tre principi speranza
nella disperazione. Il primo si fonda sull’improbabile, che
nella storia periodicamente si fa valere, ad esempio nel 1941 era
impensabile scorgere segni di disfatta del Terzo Reich. Il secondo si
sostanzia nella capacità dell’umanità
di rigenerarsi e la terza fonte di speranza viene dalla metamorfosi, di
cui l’umanità ha già dato prova in
passato.
Gennaro Fucile |
di Edgar Morin
Titolo L'anno I dell'era ecologica
Editore
Armando, Roma, 2007 Pagine 126
Prezzo € 10,00
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Harry
Potter e i doni della morte
di Joanne Kathleen Rowling
Atteso da sempre e progettato
ancora prima che la saga di sette volumi iniziasse (nel lontano 1997),
l’ultimo capitolo della saga della milionaria J.K. Rowling
non offre clamorose sorprese ma rispetta tutte le aspettative cresciute
negli anni. Harry Potter, dopo la perdita del preside di Hogwarts
Silente, è l’unico che può sconfiggere
definitivamente Voldemort, ormai all’apice del potere.
Lontano dalla scuola caduta nelle mani dell’odiato Piton,
Harry e i suoi due amici Ron ed Hermione s’imbarcano nella
ricerca degli Horcrux, gli artefatti della magia nera che racchiudono i
sette pezzi dell’anima del Signore Oscuro. Come già nel precedente capitolo – si
può dire che il sesto e il settimo siano in
realtà un unico volume – domina il tema della
morte e dell’amore, il binomio su cui si fonda la differenza
tra Harry e Voldemort. Harry deve affrontare le sfide della propria
anima, legate all’affetto per i suoi amici e i defunti
genitori, prima di poter affrontare definitivamente Voldemort in uno
scontro finale che non poteva non svolgersi in una Hogwarts trasformata
in campo di battaglia, simbolo dell’infanzia ormai perduta.
La parte più criptica e new age, quella in cui Harry e lo
spirito di Silente s’incontrano in una sorta di limbo che ha
i contorni della stazione di King’s Cross, racchiude il senso
di tutto il romanzo, condizionato dal compito di dover chiudere una
saga dalla pesante eredità. L’epilogo, in
chiusura, guasta tragicamente un romanzo perfettamente
all’altezza del suo compito.
Roberto Paura |
di Joanne Kathleen Rowling
Titolo
Harry Potter e i doni della morte Editore
Salani, Milano, 2008 Pagine 702
Prezzo € 23,00
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