Sognando lo Iowa: l’infanzia dorata del baby boomer Bill Bryson di Daniela Fabro
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photographs courtesy Philip Greenspun |
La riflessione
che si impone è che fare meno figli è stata forse
più una conseguenza dell’egoismo maschile che
dell’autocoscienza femminile e le donne ne patiscono le
conseguenze ancora oggi. Altro capitolo non secondario della storia del Paese guida
planetario, che ha influenzato tutto il mondo, è la
(ir)resistibile ascesa del fast food. Forchette
estremamente caute, nello Iowa non conoscono ricette sofisticate come
meringate, aragoste alla Newburg, pollo alla cacciatora, descritte nei
settimanali femminili.
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Anche il critico gastronomico più
famoso dell’epoca, Duncan Hines, autore di Adventures
in Good Eating (la prima edizione data 1935 e venne
pubblicata in proprio) dichiara con orgoglio di non
mangiare mai, potendo, piatti dai nomi francesi. Reduce da un viaggio
in Europa fatto a settant’anni, afferma che la maggior parte
delle cose provate non gli sono piaciute, in particolare il cibo. In compenso le sagre di paese di Des Moines offrono tavolate
di coloratissime gelatine Jell-O, il frutto di stato, contenenti
fantasiosi ingredienti come marshmallow, pretzel, pezzi di frutta, Rice Krispies, triangoli di mais fritti.
Molte altre stranezze mangerecce stars&stripes producono colesterolo in quantità industriale: purè di patate burrosi, fagioli al forno soffocati nel bacon, verdure alla crema, uova sode piccanti, pane di mais, muffin. Un trionfo dell’eccesso calorico e dei peccati di gola dei quali gli americani oggi non sono minimamente pentiti: si dichiarano infatti più che disposti a vivere quattro anni in meno della media nazionale pur di non rinunciare al piacere di un “Monster Thickburger” dell’insegna Hardee’s, superpanino da 1.410 calorie e 107 grammi di grasso, o di un “Double Burger” di Carl’s Jr, 1.520 calorie e 111 grammi di grasso. Come spiegare altrimenti la crescita record di queste due catene, un terzo in più gli affari rispetto al 2000, un livello impensabile per tutti gli altri operatori della ristorazione? L’”orgoglio calorico” rivendicato oggi dagli americani è figlio di mezzo secolo di crapula; in tutto il mondo solo i ricchissimi ex pastori nomadi dell’Arabia Saudita sono conciati peggio con il 35% della popolazione obesa. La quantità viene prima della qualità. Il ristorante più di lusso dello Iowa, scopriremo, è tale solo perché ha i cessi più belli del mondo, anche se radioattivi: un sistema tecnologico particolare li disinfetta automaticamente, ma ha le stesse controindicazioni sul posteriore, pare, dei raggi X. E il tempio dell’abbondanza di quel periodo, mentre in Italia il padrone di Esselunga, Bernardo Caprotti, apriva il primo supermercato a Milano, era un’insegna già ampiamente diffusa che sperimentava servizi aggiuntivi avveniristici, come un nastro trasportatore per portare i sacchetti dalla cassa al parcheggio, dove un inserviente caricava la spesa sull’automobile del cliente. Ben presto l’idea sarà abbandonata e, d’altra parte, verranno anche eliminati i wc del ristorante. |
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