Mr. Vonnegut, un compagno di strada della fantascienza
di Carmine Treanni

 


Nonostante sia un’opera prima, Piano meccanico regge bene, grazie soprattutto ad una trama lineare e al memorabile ritratto sia del protagonista sia dei personaggi secondari.

La lenta maturazione del dottor Paul Proteus, con il ripudio della propria identità di manager, in quanto direttore del prestigioso stabilimento di Ilium nello stato di New York, è motivata da una inquietudine di fondo che Vonnegut sembra associare a una parte dell’America, a quella parte che non ha mai amato e accettato il ruolo di “pacificatore del mondo” che gli Stati Uniti si sono attribuiti a partire dalla Seconda Guerra Mondiale .

Alla lucida vicenda del protagonista, Vonnegut – nella trama del romanzo - alterna la cronaca della visita di uno scià di un paese orientale che, davanti alla tecnologica società americana, contrappone la propria visione del mondo fondata sui valori umani. Non è neanche troppo velata la critica che lo scrittore americano muove ad un certo modello economico fondato sul capitalismo.

In Le sirene di Titano, un uomo immensamente ricco e depravato s’imbarca in uno strampalato viaggio intergalattico diretto verso mondi remoti. Lungo il percorso, a due giorni da Marte, verrà a conoscere il vero scopo della vita sulla Terra…

Qui Vonnegut si serve di tutti gli archetipi del romanzo di fantascienza per imbastire una feroce satira sociale in cui l’autore si prende gioco – in colpo solo – dei militari, della religione e della finanza, denigrando la guerra, il capitalismo e il fanatismo religioso.

Ghiaccio-Nove (in originale Cat's Cradle), pubblicato nel 1963, è considerato il terzo e ultimo romanzo di fantascienza di Kurt Vonnegut Jr. Dopo quest’opera la science fiction farà capolino nei suoi romanzi, ma non sarà più il perno su cui si reggeranno le sue storie.

Uno scrittore decide di scrivere un libro incentrato su cosa stessero facendo alcuni famosi scienziati il giorno in cui è stata sganciata la bomba atomica su Hiroshima. Attraverso la corrispondenza con i tre figli dell’ormai defunto Felix Hoenniker, il premio Nobel che ha costruito la bomba, lo scrittore racconta la sua vita. Apprendiamo così che, proprio in quel giorno fatale, il dottor Hoenniker era riuscito a risolvere un gioco che lo stava impegnando da un bel po’ e che la notte della sua morte, avvenuta anni dopo, stava trafficando in cucina con dei pezzetti di ghiaccio: aveva trovato il modo per far ghiacciare l’acqua ad alte temperature. Questa sua invenzione è, in realtà, un’arma micidiale, capace di congelare ogni forma di vita sulla Terra.

Sono già presenti in Cat's Cradle tutti i temi cari a Vonnegut: il rapporto tra il singolo uomo e le società autoritarie, la tirannia, la guerra, la ribellione nei confronti dei massimi sistemi (economici, politici, militari, religiosi) che governano le società e la vita degli esseri umani.

Il romanzo è formato da centoventisette piccoli capitoli, tanti brevi tasselli di un unico grande mosaico. Lo stile narrativo dello scrittore americano si regge su frasi brevi, quasi a voler costruire un ritmo sostenuto alla storia. L’ironia pervade la scrittura e dilata e contrae allo stesso tempo la trama, restituendo al lettore un romanzo filosofico, quasi a tesi.

Nel 1969 Vonnegut pubblica poi Mattatoio 5, o La crociata dei bambini (Slaughterhouse-Five), uno dei più importanti testi del XX° secolo contro la guerra. Nel romanzo – che narra delle vicende semiserie del protagonista Billy Pilgrim, un americano medio che viene rapito dai Trafalmadoriani, alieni che hanno una percezione del tempo diversa dalla nostra – la fantascienza fa capolino, ma si scontra con la durezza del realismo: in questo romanzo Vonnegut, infatti, inserisce l’episodio del bombardamento di Dredsda, in cui vennero realmente uccise 135mila persone. Vonnegut con alcuni camerati trova rifugio in una cella frigorifera sotterranea, l’origine di Mattatoio n. 5. È con questo romanzo che lo scrittore americano riceve la definitiva consacrazione e il passaggio da scrittore di science fiction a scrittore tout court.

Attraverso la lama affilata dell’ironia, Vonnegut ha messo in discussione la società del ventesimo secolo, in quasi tutti i suoi aspetti: la scienza, apparentemente fonte di progresso, ma spesso sinonimo di distruzione di massa; la religione, considerata niente di più che un buon metodo per nascondere la realtà alla gente; la lucida follia che sembra animare l’establishment politico-militare di vari paesi. Bersaglio diretto resta comunque l’America, almeno quella parte del paese che non perde l’occasione per ergersi a difesa del mondo. 

 

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