Solaris 
(Solaris)
1961
di Stanislaw Lem

Mondatori Editore, 2004

Collana: Oscar - Scrittori del 900 
pag. 245 

Euro 8,40

 





 
Solaris (Solaris, 1961)
di Stanislaw Lem


Il polacco Stanislaw Lem è lo scrittore di fantascienza non-angloamericana più famoso al mondo. I suoi romanzi sono stati tradotti in circa 30 lingue ed hanno venduto più di 12 milioni di copie. Tra questi, i più noti sono Eden (1959) e Solaris (1961), quest’ultimo riproposto dalla Mondadori nella collana “Oscar scrittori del Novecento” con una post-fazione di Gianfranco de Turris.

Giunto a bordo di una stazione spaziale in orbita intorno al pianeta Solaris, lo psicologo Kelvin apprende che il capo della spedizione scientifica, il dottor Gibarjan, si è tolto la vita dopo che strani fenomeni hanno cominciato a manifestarsi. Kelvin sperimenta presto tali fenomeni sulla propria pelle, la cui causa è da rintracciare nell’oceano/magma di Solaris. Insieme agli altri due studiosi della stazione, lo psicologo ha il compito di studiare il pianeta e dare una risposta a ciò che accade sulla stazione Prometheus.

Solaris è un pianeta "vivo", la sua essenza, le sue ragioni travalicano le capacità della mente umana. È un enigma che gli uomini studiano da oltre cento anni, senza venirne a capo.

A Lem interessa descrivere il mistero dell'interazione tra gli esseri umani e il pianeta Solaris: sogni e misteriose presenze (sulla stazione si materializza la moglie morta suicida di Kelvin) si alternano nella vita degli abitanti della stazione spaziale. Solaris esplora gli spazi più profondi della coscienza, indagando sulla nostra capacità di amare, sulle nostre paure, sui sensi di colpa e i desideri, inconsci o meno, che dirigono le nostre azioni e la nostra volontà. Il pianeta vivente è capace di oscurare la nostra identità, di sezionare la coscienza degli umani, di far emergere il groviglio di conflitti interiori che l’uomo si porta dentro. I continui insuccessi nello stabilire una qualche forma di comunicazione con il pianeta fanno emergere con forza la tesi del romanzo: il confronto con qualcosa che è davvero altro, inimmaginabile, pone l’uomo davanti ai propri limiti. Soalris, in fondo, non è altro che uno specchio (la nostra coscienza) in cui riflettere (su) noi stessi e la nostra esistenza.

Del resto, la formazione culturale dello scrittore polacco è stata senza dubbio fondamentale per questo romanzo e per tutte le sue opere narrative. Lem, infatti, ha studiato per qualche tempo Filosofia e si è laureato in Medicina alla Lwów University e in seguito, abbandonata la Medicina, si è dedicato alla Biologia e alla Cibernetica, discipline sulle quali ha pubblicato anche numerosi saggi. Una formazione prettamente scientifica che s’incastra perfettamente nei meandri letterari che lo scrittore riesce a creare.

Portato sul grande schermo dal regista Andrej Tarkovskij, Solaris fu premiato al Festival di Cannes del 1971 e fu accolto come la risposta sovietica a 2001: a Space Odyssey di Stanley Kubrick. Nel 2002 Steven Soderbergh ne ha fatto un remake meno riuscito di quello di Tarkovskij, con protagonista George Clooney.




 

Recensione di c.t.