Il polacco Stanislaw Lem è lo scrittore di fantascienza
non-angloamericana più famoso al mondo. I suoi romanzi sono stati
tradotti in circa 30 lingue ed hanno venduto più di 12 milioni di
copie. Tra questi, i più noti sono Eden
(1959) e Solaris (1961),
quest’ultimo riproposto dalla Mondadori nella collana “Oscar
scrittori del Novecento” con una post-fazione di Gianfranco de
Turris.
Giunto
a bordo di una stazione spaziale in orbita intorno al pianeta
Solaris, lo psicologo Kelvin apprende che il capo della spedizione
scientifica, il dottor Gibarjan, si è tolto la vita dopo che
strani fenomeni hanno cominciato a manifestarsi. Kelvin sperimenta
presto tali fenomeni sulla propria pelle, la cui causa è da
rintracciare nell’oceano/magma di Solaris. Insieme agli altri
due studiosi della stazione, lo psicologo ha il compito di
studiare il pianeta e dare una risposta a ciò che accade sulla
stazione Prometheus.
Solaris
è un
pianeta "vivo", la sua essenza, le sue ragioni
travalicano le capacità della mente umana. È un enigma che gli
uomini studiano da oltre cento anni, senza venirne a capo.
A
Lem interessa descrivere il mistero dell'interazione tra gli
esseri umani e il pianeta Solaris: sogni e misteriose presenze
(sulla stazione si materializza la moglie morta suicida di Kelvin)
si alternano nella vita degli abitanti della stazione spaziale. Solaris esplora gli spazi più profondi della coscienza, indagando sulla nostra capacità di amare, sulle nostre paure, sui sensi di colpa e i desideri,
inconsci o meno, che dirigono
le nostre azioni e la nostra volontà. Il
pianeta vivente è capace di oscurare la nostra identità, di
sezionare la coscienza degli umani, di far emergere il groviglio
di conflitti interiori che l’uomo si porta dentro. I continui
insuccessi nello stabilire una qualche forma di comunicazione con
il pianeta fanno emergere con forza la tesi del romanzo: il
confronto con qualcosa che è davvero altro, inimmaginabile, pone
l’uomo davanti ai propri limiti. Soalris, in fondo, non è altro
che uno specchio (la nostra coscienza) in cui riflettere (su) noi
stessi e la nostra esistenza.
Del
resto, la formazione culturale dello scrittore polacco è stata
senza dubbio fondamentale per questo romanzo e per tutte le sue
opere narrative. Lem, infatti, ha studiato per qualche tempo
Filosofia e si è laureato in Medicina alla Lwów University
e in seguito, abbandonata la Medicina, si è dedicato alla
Biologia e alla Cibernetica, discipline sulle quali ha pubblicato
anche numerosi saggi. Una formazione prettamente scientifica che
s’incastra perfettamente nei meandri letterari che lo scrittore
riesce a creare.
Portato
sul grande schermo dal regista Andrej Tarkovskij, Solaris fu premiato al Festival di Cannes del 1971 e fu accolto come
la risposta sovietica a 2001:
a Space Odyssey di Stanley Kubrick. Nel 2002 Steven Soderbergh
ne ha fatto un remake meno riuscito di quello di Tarkovskij, con
protagonista George Clooney.
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