Diventato
popolarissimo nel mondo dei fumetti, grazie soprattutto alle
sceneggiature delle avventure di Sandman, Neil Gaiman è anche
uno dei più apprezzati scrittori americani dell’ultima
generazione. Grazie a American Gods, forse la sua opera
più matura, Gaiman ha vinto il premio Hugo 2002 per il miglior
romanzo di fantascienza, guadagnandosi schiere di lettori tanto
in Europa quanto in America.
Shadow
sta per uscire di galera dopo aver scontato tre anni per una
rapina. Tutto quello che desidera è ritornare tra le braccia di
sua moglie e ad una vita normale. Ma il destino è sempre in
agguato: due giorni prima di uscire gli comunicano che sua
moglie è morta in uno strano incidente d’auto. Shadow
scopre così che la moglie è morta insieme al suo
migliore amico e che i due avevano una relazione. Sull’aereo
che lo sta riportando a casa, fa conoscenza con un enigmatico
Mister Wednesday che gli offre l’opportunità di lavorare per
lui. Shadow finisce per accettare, pur non sapendo minimamente
cosa lo aspetti. Non sa che Odino, Padre Universale, prepara la
resa dei conti con gli dèi americani di oggi, ovvero Internet,
la televisione, il commercio elettronico.
Gaiman,
inglese di nascita ma residente negli Stati Uniti, descrive il
paese che lo ospita dal punto di vista di uno straniero, rimasto
incantato dai paesaggi dell’hinterland americano.
Il
protagonista della storia compie un viaggio che lo porterà per
le assolate cittadine americane, ma anche verso la
consapevolezza del proprio ruolo nello scontro tra vecchi e
nuovi déi. L’America
che lo scrittore inglese ci racconta è quella degli immigrati,
dei loro déi, della Babele di lingue su cui si è nata la
nazione.
La
prosa di Gaiman risente delle influenze del fumetto e del
cinema: dialoghi corti, incalzanti, quasi circoscritti nei
baloon delle vignette, colpi di scena a ripetizione. Ma la
bravura di uno scrittore come Gaiman sta nell’includere un
certo numero di storie tangenziali intorno al plot principale.
Storie nella storia che sostengono ed elaborano i temi del
romanzo: il viaggio come catarsi, la ricerca della propria
identità, la costruzione di una mitologia in un paese in cui
coesistono le leggende della vecchia Europa, la riflessione
intorno alla (alle) religione(i).
Nonostante
il corposo numero di pagine che costituiscono il romanzo, il
lettore viene trascinato negli avvenimenti fantastici di cui è
testimone Shadow, fino all’epilogo finale, anch’esso ricco
di trovate originali.
Nato
in Inghilterra nel 1960, Gaiman vive negli Stati Uniti dal 1992.
Ha esordito con un libro satirico sulla cattiva scrittura in
fantascienza, Ghastly Beyond Belief (1985), scritto in
collaborazione con Kim Newman, ma ha conosciuto una fama
mondiale con il fumetto Sandman.