David Fedi, meglio conosciuto come Zeb, è nato a Livorno nel 1966.
Dal giorno della sua inspiegabile scomparsa, un mistero avvolge la figura di questo singolare artista che ha scelto come alter ego il personaggio di Diabolik e come forma di comunicazione più eclatante le scritte sui muri.
Nelle imprese dell'inafferrabile personaggio mascherato, David ha cercato una vita altra, da vendicatore di sé stesso e delle vittime delle ingiustizie e delle prevaricazioni, un moderno e solitario Robin Hood che combatte per una società più equa e giusta. Se Diabolik con spregiudicatezza finalizza le sue vendette ad un riscatto economico, Zeb ha avuto come obbiettivo la sensibilizzazione dei suoi “lettori” verso le vessazioni sempre più pressanti che la società globalizzata impone a tutti noi.
Il tratto comune fra lui e il personaggio creato dalla fantasia delle sorelle Giussani è rappresentato da una sorta di codice d'onore che va oltre la soglia del bene e del male e che autorizza i due a combattere, per legittima difesa, con cinismo e senza sconti una continua battaglia contro chi ammorba la società facendosi scudo con l'ipocrisia, il perbenismo, la falsità, il doppiogiochismo. Trasgrediscono entrambi contro gli usurpatori di una carica immeritata, di una posizione sociale raggiunta in maniera fraudolenta, di una collocazione gerarchica frutto di nepotismo anziché di valori meritocratici.