| |
L’interazione
fra Mulder e Scully è incisiva e gustosa, ma si è cercato di evitare in ogni
modo di sprofondare nella trappola dell’attrazione romantica che ha fatto
inciampare tante altre serie televisive. Invece, si è preferito che i rapporti
tra i due personaggi, pur essendo estremamente stretti, rimassero su un piano
professionale: elementi chiave sono la fede appassionata di Mulder (il quale
ricorda sia l’agente Cooper di Twin Peaks
sia Dylan Dog di Tiziano Sclavi) nel paranormale, motivata dal rapimento
di sua sorella quando era bambina; la fiducia di Scully, laureata in medicina,
in mezzi più scientifici e razionali per spiegare l’ignoto. Anzi, il compito
originale assegnato a Scully dai suoi superiori, nell’episodio pilota,
consisteva nel riferire sull’operato di Mulder e, quando possibile, ricondurlo
a conclusioni meno azzardate. Lo scontro fra i due è inevitabile, ma quando i
fatti superano ogni fantasia e ogni logica, allearsi diventa l’unico modo per
vincere e sopravvivere. Anche
se l’episodio pilota e il successivo si occupavano di UFO, la serie ha
rapidamente dimostrato di saper affrontare una gamma molto ampia di temi. Il
secondo episodio, per esempio, Omicidi
del terzo tipo, introduceva il personaggio di E. Tooms, un mutante genetico
che si risveglia dalla sua ibernazione ogni trent’anni per divorare i fegati di
cinque vittime; Bruciati vivi e Morte fra i ghiacci, due altri
memorabili episodi della prima stagione, riguardavano un uomo in grado di
controllare il fuoco e una storia di paranoia e claustrofobia ambientata fra i
ghiacci dell’Artico[4]. In
breve, The X-Files, che sulle prime
era sembrata una serie televisiva dalle premesse piuttosto limitate, si rivelò
essere invece una delle più espandibili, capace di incuriosire, attirare
l’attenzione, e di abbindolare in qualche modo l’interesse di chi guarda e che,
c’è da scommetterci, mentre ostenta indifferenza al suo vicino di divano, tra sé e sé pensa: “E chi lo dice che è
solo un film?”. Poste queste premesse appare chiaro come questo sia
diventato il fantacult degli anni 90
e come sia riuscito a raccogliere nel mondo un numero (circa duecento milioni,
di cui quattro milioni circa in Italia) sempre maggiore di appassionati. Ciò
che caratterizza questi fan è la loro eterogeneità: dallo stimato
professionista appassionato di fenomeni insoliti, alla ragazza innamorata di
Duchovny, allo spettatore casuale che si trova alla fine di un episodio a
volerne sapere di più, tornando immancabilmente a sintonizzarsi la domenica
successiva. Costoro hanno permesso al
serial di vincere moltissimi premi come il prestigioso Golden Globe Award (come migliore serie drammatica del ‘94) e il Saturn Award (assegnato dalla Academy of
science fiction), ma anche di conseguire un successo talmente grande da
provocare un insieme di iniziative parallele: a partire dai 504 siti Internet, dove si trovano decine di migliaia
di documenti e dozzine di gruppi di discussione che coinvolgono migliaia di
persone. Fra questi, vari sono dedicati a fantasticare una potenziale relazione
amorosa fra i due eroi, cosa che ripugna alla stragrande maggioranza dei “fedeli” e agli stessi due agenti
dell’FBI che insistono a chiamarsi per cognome. Una tale K. Rocherolle ha
scritto diciannove episodi di torrido sesso, e li ha messi in circuito su
Internet per diletto dei relationshippers,
cioè i sostenitori dell’ “inevitabile” storia d’amore fra Scully e
Mulder. Ma
la maggioranza ha ingiunto a Chris Carter, autore ed ideatore della serie, di
non rovinare tutto con i sentimentalismi. Dopo
ogni episodio i fans sommergono Carter e gli attori con una valanga di messaggi
elettronici per esaltare, supplicare, protestare e soprattutto pignoleggiare.
Per esempio nel primo episodio, Scully dice che “il tempo è una costante
universale” “... Vergogna! Una che ha scritto una tesi su Einstein dovrebbe
sapere che solo la velocità della luce è una costante ...” e così via. Il
delirio si è esteso anche al commercio. Nell’estate del ‘95 si è riunita la
prima convention di patiti in California. Si autonominano gli X-Philes o Filo-X. Qui sono stati messi in vendita i primi berretti, magliette
e tazze. Rapidamente il merchandising
è diventato un’industria. Valore? Centinaia di milioni dollari.
[4] “Tutti argomenti che inchiodano al video i fan adolescenti: secondo ricerche americane e anche secondo i responsabili di Italia 1 che curano il seguitissimo ciclo Notte Horror i temi del terrore e del paranormale sono amatissimi da questa fascia di pubblico. Sul Daily Telegraph si legge che gli autori più seguiti dai ragazzi di oggi non sono più, come negli anni ‘70, A. Christie e Dickens, ma piuttosto S. King e R. Dahl” ( tratto dalla Stampa ,del 16/3/96, pag. 19).
| |