Nel pieno dello sviluppo della cultura di massa, nell’america
degli anni Trenta, furoreggiava il serial cinematografico,
ovvero cortometraggi di 15/30 minuti che venivano proiettati,
settimanalmente, in coda ai film. Alla fine di ogni puntata,
l’eroe di turno si ritrovava in una situazione in bilico tra la
vita e la morte, tutto ciò solo per invogliare lo spettatore a
ritornare al cinema la settimana successiva, cosa che
puntualmente accadeva.
I Supereroi dei fumetti americani, come Batman, Superman o Flash
Gordon, furono così ben presto trasportati sul grande schermo
proprio sotto la forma del serial. Gli albi a fumetti si
prestarono rapidamente al nuovo tipo di narrazione
cinematografica, le brevi storie fornirono la materia prima per
questa forma di spettacolo che rimarrà nelle sale
cinematografiche fino agli anni Cinquanta.
Tra i supereroi trasferitisi dalla pagina al grande schermo c’è
stato anche il Flash Gordon di Alex Raymond, protagonista di ben
tre serial, tra cui Flash Gordon. Alla conquista di Marte
(Flash Gordon's Trip to Mars) del 1938.
Su Marte, dove si è trasferito dopo la distruzione del suo
impero, Ming è in possesso di un'arma micidiale - la Nitron Lamp
- il cui raggio può distruggere l'atmosfera terrestre. Alleata
di Ming è la regina Azura che, in virtù dei poteri di un magico
zaffiro, comanda un esercito di invincibili guerrieri di
argilla. Giunti sul pianeta rosso in cerca del mortale nemico,
Gordon, Zarkov, Dale Arden e Happy Hapgood, un reporter che è
salito clandestinamente a bordo dell'astronave, riescono a
liberare gli “uomini argilla” dal sortilegio di Azura dopo aver
posto fine alla guerra in corso tra loro e gli uomini della
foresta. Con l'aiuto del principe Barin, Gordon e i suoi amici
penetrano infine nel regno di Ming e ne distruggono i
laboratori.
Questo secondo serial ispirato alle avventure dell'eroe dei
fumetti del grande Raymond viene ora riproposto in Dvd dalla
Eagle Pictures.
Il serial è ricco di quel sense of wonder che all’poca si poteva
trovare sia negli albi a fumetti sia nei racconti di riviste di
fantascienza come Astounding e Amazing Stories.
Certo, a guardarli oggi, questi serial fanno tenerezza, a
cominciare dagli effetti speciali e dal pallido bianco e nero
della fotografia, ma se li si guarda con l’occhio della
“storia”, allora si può apprezzare un prodotto che ha un fascino
“d’altri tempi” che funziona ancora oggi.
Il regista Frederick Stephani (che - fatto rarissimo nei serial
- aveva collaborato anche alla sceneggiatura) cede il posto a
Ford Beede e Robert Hill, affiatato duo di specialisti in
avventure e autori della precedente incarnazione
cinematografica.
La scelta di ambientare la vicenda su Marte, anziché su Mongo,
sembra sia dovuta alla enorme popolarità che il pianeta rosso
stava riscuotendo presso il pubblico a seguito della celebre
trasmissione radiofonica The War of the Worlds di Orson
Welles.
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