Rubor Maximus #01
Testi e Disegni
: Claudio Franchino
Collana: yKronos
Pagine: 64 
Edizione: brossurata
Colori: B/N – copertine a colori 
Misure: 16 cm x 22 cm
Editore: Cagliostro E-Press Prezzo: € 7,00

www.cagliostroepress.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 





 

Rubor Maximus - Volume 1 di Claudio Franchino

 

Rubor Maximus #01, la graphic novel scritta e disegnata da Claudio Franchino ed edita dalla Cagliostro E-Press, si inserisce nel filone del genere fantascientifico cosiddetto Steampunk, che ha nel romanzo La macchina della realtà (The Difference Engine, 1992) di William Gibson e Bruce Sterling e nell’antologia Steampunk (The Steampunk Trilogy, 1995) di Paul Di Filippo i due punti di riferimento più evidenti. Il genere propone un futuro alternativo al nostro nato dalla diffusione delle tecnologie prima di quanto si siano diffuse nel nostro universo. In questo genere di storie, dunque, è facile imbattersi in un Ottocento alternativo e più tecnologico di quello che noi conosciamo, in cui le macchine vapore sono alla base delle tecnologie più avanzate, come rudimentali computer analogici o macchine volanti, prototipi dei nostri aerei moderni.

Sul fronte del fumetto citiamo un riferimento su tutti per dare il segno dell’operazione compiuta da Franchino: La Lega degli Straordinari Gentlemen (titolo originale The League of Extraordinary Gentlemen) di Alan Moore (storia) e Kevin O’Neill (disegni). Come è noto, la graphic novel del grande Moore rivisita i grandi romanzi della letteratura vittoriana, riproponendo personaggi come il capitano Nemo, Henry Jekyll, Mina Murray, Allan Quatermain, l'Uomo invisibile, Mycroft Holmes, riuniti in un gruppo di stampo supereroico (non a caso il nome richiama la Justice League of America della DC Comics).

Su questo genere narrativo si basa anche la graphic novel Rubor Maximus #01, e la trama ne ricalca l’idea di fondo, ma con un’originalità che sta tutta nei personaggi e nel complesso delle vicende narrate.

La storia si snoda su più piani temporali: 1912, 1847, 1751, 1855. La Congiura dei Rosamunda percorre la storia. Il dualismo fratricida tra Galvano e Mesmer – due esseri dotati di poteri straordinari – si consuma attraverso i secoli in cui si intrecciano mistici intrighi che ruotano attorno alla ricerca e al possesso del Rubor Maximus. Nel 1912 il Dottor Jung studia uno strano paziente. Nel 1847 una spedizione segreta ritrova una misteriosa sfera meccanica al polo artico. Nel 1751, a Chambery, si aggira un oscuro figlio di Atlantide. Nel 1855 si combatte la sanguinosa Guerra di Crimea e i cieli sono solcati da potenti macchine da guerra volanti inglesi e prussiane che con i loro cannoni possono cambiare il destino del mondo.

Galvano e Mesmer sono i protagonisti della storia e in qualche modo sono loro a manipolare – nel bene e nel male – gli eventi storici. Entrambi sono alla ricerca di un congegno denominato il Rubor Maximus, in grado evidentemente di concedere grande potere al suo possessore. La struttura della storia si dipana in varie epoche storiche che sono ben tratteggiate nel disegno di Franchino. Il rischio in questo genere di storie è quello di essere superficiali e di abbozzare, più che tratteggiare, sia le epoche, sia gli scenari. Un rischio che Franchino evita accuratamente, restituendo al lettore una credibilità sia nella ricostruzione storica sia nella presentazione dei personaggi principali e secondari.

Un saga a fumetti molto bella, dunque, di cui non si può non attendere con una certa impazienza gli albi successivi.

Questo primo volume è preceduto da un’introduzione di Gianluca Piredda e da una postfazione di Matteo Carnevale, nonché da una cospicua appendice ricca di contenuti speciali, come i disegni e le schede dei personaggi principali e articoli su personaggi e vicende storiche reali che fanno da scenario alla trama.

Claudio Franchino è nato nel 1969 a Torino, città dove tuttora risiede. Pur compiendo studi di tipo scientifico, non disdegna fin dalla giovane età di coltivare il suo lato artistico, stimolato dalla magia dei luoghi che lo circondano, come i bei palazzi barocchi intrisi di storia della sua città natale, e da una invidiabile attività onirica, che lo costringe spesso a sognare ad occhi aperti. Così nasce la sua passione per l’arte figurativa. Passione che lo costringe spesso a lavorare di notte, ma si sa, la notte porta consiglio... Dopo un periodo dedicato alla pittura e caratterizzato da una serie di partecipazioni a mostre e collettive a livello nazionale, dal 2000 inizia un percorso dedicato al fumetto. Rubor Maximus è il suo più recente lavoro.


 

     Recensione di Carmne Treanni