Da molti anni musicisti di diversa estrazione si cimentano con
pellicole cinematografiche, realizzando dei commenti sonori, non
tutti poi registrati e pubblicati su disco. In simili performance
si sono prodotti gruppi storici del rock d’avanguardia come i
Faust, gli Art Zoyd e i Tangerne Dream, oppure i più recenti
Biosphere, ma anche i jazzisti italiani spesso frequentano il
cinema per dare vita a colonne sonore postume.
Tra le più recenti, ricordiamo l’Orselli/Apuzzo/Lalla Trio,
impegnato con Nosferatu e Metropolis. Nessuno però si era formato
proprio per questo genere di performance ed e questa la prima
caratteristica che distingue il progetto TOL da tutti gli altri.
Non è tutto, il nome del gruppo spiega meglio a quale cinema il
gruppo si e dedicato, poiché “Text Of Light” è il nome di un film
di Stan Brakhage, cineasta di culto della scena underground
statunitense.
Un film realizzato
filmando le
rifrazioni luminose di un posacenere di cristallo e questo
rende l’idea di come Brakhage intendesse il cinema. Nei suoi
tre/quattrocento film (non è ancora chiaro quanti siano) raramente
è presente un commento musicale e, non a caso, in una delle rare
eccezioni,
Loud Visual Noises del 1987, vennero ingaggiati i suoni di
alcuni gruppi di area sperimentale come
Die Tödliche
Doris, Zoviet France, The Hafler Trio e Nurse With Wound.
I magnifici
sette T.O.L. non sono da meno quanto a esplorazioni del suono.
Sono in pista da oltre un lustro, sono musicisti smaliziati come
il chitarrista Lee Renaldo dei Sonic Youth e il turnablist
Christian Marclay. In questo triplo, confezionato in una
scatoletta sulla falsariga di un famoso album dei PIL, hanno
riassunto quattro anni di performance dedicate a Brakhage. Il box
raccoglie registrazioni effettuate a New York, Bruxelles, Dundee e
Berlino. I film utilizzati durante queste esibizioni non sono
disponibili su videocassetta o dvd, quindi per le proiezioni si è
ricorso alle pellicole originali in 16 mm., messe a disposizione
del gruppo da diversi enti. Quindi anche un’investitura ufficiale
anche se tutto, ovviamente, si pone in un ambito ancora oggi
underground. I film commentati sono Text of Light, The Lost Film,
[Ellipses] reels, Dog Star Man, Soldiers & Other Cosmic Objects,
Scenes from Under Childhood, Section 1, Two: Creely/McClure, The
Ridde of Lumen e Sincerity: Reel 2.
Naturalmente
molto si perde senza l’ausilio delle immagini, ma il flusso sonoro
prodotto è comunque impressionante, raramente il filo viene
smarrito o, almeno, si perde nel solo ascolto. La matrice di
questa corrente musicale è quella “fondata” dagli AMM, il
collettivo britannico che negli anni Sessanta si avventurò
coraggiosamente nei territori della musica improvvisata e da cui
dei giovanissimi Pink Floyd prendevano lezioni di avanguardia. Gli
strumenti stridono a lungo per poi distendersi, vengono manipolati
senza tregua. Implacabili i T.O.L. non lasciano nulla d’intentato,
non arretrano di fronte al rumore e danno sempre la sensazione di
padroneggiare il magma sonoro che lasciano scorrere in tutte le
direzioni. Impegnativi, si rischia lo stordimento, ma
difficilmente ci si annoia. Chissà che non capiti di vederli in
Italia, dove hanno trovato anche affinità elettive con i torinesi
My Cat Is An Alien, dividendo fraternamente il primo titolo della
serie From The Earth to the Spheres.
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