Scriveva
Shakespeare ne
La Tempesta
“noi
siamo della stessa sostanza di cui son fatti i sogni”.
Ebbene oggi
sembra possibile maneggiare questa materia intangibile grazie alle
nuove tecnologie della comunicazione che offrono a tutti
l’opportunità di registrare la realtà, elaborarla e infine
renderla visivamente accessibile. L’era digitale offre così
l’ebbrezza di poter manipolare il vissuto e riproporlo sotto gli
occhi di tutti con un veloce click.
Digitando
semplicemente un pulsante del telefonino ci si improvvisa
improbabili registi dei sogni, ruolo fino a poco tempo fa concesso
solo agli esperti e agli addetti del settore cinematografico.
Sulle nuove
possibilità offerte dal digitale si interroga il sociologo della
comunicazione Adolfo Fattori con un volume dal titolo evocativo
Materia dei sogni – Elementi di Sceneggiatura per le
Scienze Sociali (Ipermedium libri, 2006) che sta ad indicare
le numerose analogie tra la vita onirica e quella sul grande
schermo.
Ma non ci si
lasci ingannare dal titolo, Materia dei sogni è un manuale
di sceneggiatura per chi volesse approcciare alla difficile
scrittura di un testo filmico, nonché un utile supporto didattico
per l’insegnamento delle tecniche di sceneggiatura audiovisiva.
La
considerazione da cui parte l’autore è che la progressiva
riduzione di costo dei mezzi tecnici (videocamere e attrezzatura
per il montaggio) e la loro conseguente diffusione ha determinato
la nascita di una domanda di audiovisivo “a basso costo” che ha
permesso a chiunque di poter creare un corto di fiction e non.
Ecco che
allora sembra realizzarsi la profezia di Cesare Zavattini che nel
1952 scriveva nella prefazione alla sceneggiatura di Umberto D:
“…perché è evidente che quando ci sarà la pellicola a due soldi, e
tutti potranno avere una macchina da presa, il cinema diventerà un
mezzo espressivo libero e duttile come ogni altro”. Lo
sceneggiatore del neorealismo italiano aveva dunque visto bene,
anche se non avrebbe potuto immaginare che, da lì a poco meno di
un cinquantennio, le tecnologie sarebbero state diverse da quelle
legate alla pellicola.
Scrive
infatti Fattori: Oramai – e proprio grazie allo sviluppo e alla
diffusione home delle tecnologie elettroniche e digitali – tutti o
quasi hanno in casa, oltre a un computer potenzialmente in grado
di montare audiovisivi, una videocamera – che usano con maggiore o
minore maestria, certo per “produzioni” più o meno triviali.
A costoro si
rivolge Materia dei sogni, ma anche a quanti (studenti,
appassionati e operatori didattici) vogliano cimentarsi nella
pratica cinematografica, con un occhio rivolto alla natura e
l’altro agli effetti delle tecnologie della comunicazione
costruita sulle “immagini in movimento”.
Il testo
infatti analizza, capitolo per capitolo, le fasi della
realizzazione di un corto: dall’idea al soggetto, dal tema di un
film al plot, dal trattamento alla scrittura della sceneggiatura
vera e propria. Ogni capitolo è inoltre corredato da indicazioni
relative ad esercizi utili per la pratica del lettore/ aspirante
regista. Non mancano citazioni ed esempi concreti tratti da opere
cinematografiche come Gioventù Bruciata, Blade Runner, Quarto
potere, L’invasione degli ultracorpi e molti altri ancora.
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