Alla ricerca dei corpi perduti

 

 

Il mondo è una combinazione di corpi, sostiene il videoartista Bill Viola e noi, agendo come pornografi, abbiamo visionato dettagli del mondo ricorrendo a inquadrature smisurate, adoperando punti di vista difficili da sostenere, ottenendo immagini trasfigurate della materia indagata, cercando una nuova combinazione.

Abbiamo osservato al microscopio brandelli di carne prelevati a caso dal flusso delle immagine televisive e dal pozzo nero del cinema trash.

Abbiamo spiato la coppia corpo/fantasma e guardato dentro le macchine del tempo libero e del tempo lavorativo, dispositivi che annullano o esaltano il corpo, attrezzi sportivi o di lavoro.

Abbiamo grattato la pelle malsana che decora l’arte, infiltrandovi possibili anticorpi, come quelli distillati dallo Studio Azzurro, qui proposti nella riflessione di Paolo Rosa.

Abbiamo sbirciato dietro le etichette dei prodotti che troviamo in un buon ipermercato, leggendovi una maledizione moderna… abbiamo chiesto a Rudy Rucker, scienziato, scrittore e gentiluomo, di parlarci del suo lavoro e dei misteri del mondo che le macchine sembrano più proteggere che svelare.

Infine, in chiusura di questo numero di Quaderni leggiamo di umani che assumono tecnologie nel proprio corpo, come gli inserimenti sottopelle di chip Rfid (l’identificazione in radiofrequenza). L’idea di sottoporsi a questo piercing, estremo perché hard-tech, si è accesa nella testa dell’imprenditore canadese Amal Graafsta, sedotto dalla possibilità di poter governare azioni elementari della vita quotidiana, come aprire la porta di casa o accedere al proprio pc. Tutto è poi finito in business (altrimenti che imprenditore sarebbe), mettendo in vendita un kit completo di chip e lettore. Prezzo: $ 52.

Ancora, leggiamo di umani che assumono robot nei supermercati per accompagnare i clienti durante lo shopping. Nel centro commerciale Aeon di Yachiyo (Tokyo) è stato testato un robot sviluppato da Fujitsu Frontech e Fujitsu Laboratories. Il robot è in grado di riconoscere la presenza di una persona davanti a sé, di porgerle i saluti e di chiederle se desidera aiuto. Inoltre, può scortare i clienti e portare le loro borse della spesa in base alle istruzioni ricevute attraverso il proprio sistema di riconoscimento vocale, o tramite un pannello touch screen integrato.

Infine, leggiamo di un gruppo di adolescenti americani – nati tutti dallo stesso donatore di seme – che attraverso internet si sono cercati e ritrovati.

L’aspetto affascinante sta nella circostanza che si somigliano molto, anche più di quanto spesso accade fra fratelli nati dallo stesso uomo e dalla stessa donna.

La loro nascita – e la loro somiglianza – nasce da “tecnologie” anche precedenti alle ultime ricerche e alla recente attenzione mediatica per la clonazione.

Un problema in più per censori da salotto televisivo e moralisti da trattoria fuori porta.

Ma – e qui siamo più seri – anche un riecheggiare delle parole di Baudrillard sulla supremazia del codice: quello genetico e quello binario; e sui problemi legati alla formazione dell’identità e del sociale, al senso della famiglia, all’anima, in senso rigorosamente laico.

Ancora, una particolare declinazione del concetto di serialità: anime e corpi reali, non immaginari, ognuno diverso dall’altro magari solo per un piccolo particolare.

Ci torneremo senz’altro sopra, contateci.