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Singolare figura quella di
Serling. Nasce nel 1924 a Syracuse, stato di New York, il giorno di
Natale(!). L’atmosfera irreale di The Time Element, il ritmo concitato ed inesorabile (da autentico weird tale), conquista le tele-platee dell’epoca; La CBS da finalmente il suo ok per la produzione regolare dello show che debutterà ufficialmente il 2 ottobre del ’59 e raggiungerà l’Italia tre anni dopo conquistandosi anche da noi lo status di trasmissione-cult. Lo show gode di una discreta
longevità (cinque stagioni per 156 episodi) ed ai già eccellenti script
di Serling si aggiunge, come detto, il fondamentale contributo di due
maestri del Racconto Impossibile. Il primo è quel Richard Matheson (New
Jersey, classe 1926) che Stephen King indicherà come principale fonte
ispiratrice del proprio lavoro: un’icona della fantascienza e del
fantastico moderni. Suo quel “Born of Man and Woman”, pubblicato per
la prima volta nel 1951 su The
Magazine of Fantasy & Science Fiction, che darà il via ad una
carriera consumata tra folgoranti romanzi (I am a Legend),
sceneggiature per il Grande Schermo (le prime pellicole del Ciclo Poe
diretto da Roger Corman, il Duel di Steven Spielberg e molto altro ancora) e per la televisione,
appunto. Il secondo sarà invece il bizzarro Tanti, gli episodi di Twilight Zone meritevoli di una citazione: Gli Invasori (The Invaders, script di Matheson) narra la storia, praticamente senza dialoghi od effetti sonori, di una donna – la Agnes Moorehead, protagonista di Vita da Strega – impegnata a lottare contro minuscoli ma agguerriti aggressori da un altro pianeta. Il colpo di scena finale, tipico della serie, rivela i misteriosi invasori come astronauti della Terra sbarcati in un mondo di giganti. In Ululati nella Notte (The Howling Man, script di Beaumont) un viaggiatore americano, incurante degli avvertimenti di un monaco – l’immenso John Carradine -, libera un uomo prigioniero di un abbazia, scoprendo troppo tardi di aver lasciato fuggire il Diavolo in persona. Tempo per leggere (Time Enough at last, script di Serling) introduce un impagabile Burgess Meredith nel ruolo di un bibliofilo, nevrotico e misantropo, unico sopravvissuto di una guerra nucleare. La gioia di poter finalmente leggere all’infinito, senza essere disturbato da moglie o capufficio, non dura molto. Un banale incidente frantumerà i suoi occhiali rendendolo “cieco”, circondato da una montagna di libri.
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