…stiamo dando alla lingua la sua forma finale, quella che avrà
quando sarà l’unica ad essere usata. Quando avremo finito la gente come
te dovrà impararla da capo. Tu credi, immagino, che il nostro compito
principale consista nell’inventare nuove parole. Neanche per idea! Noi
le parole le distruggiamo, a dozzine, a centinaia. Giorno per giorno
stiamo riducendo il linguaggio all’osso… George Orwell, 1984
…ognuno vien fatto uguale; dopo di che tutti sono felici, perché non
ci sono montagne sullo sfondo delle quali si debba misurare la nostra
statura! Ecco perché un libro è un fucile carico […] Diamolo alle
fiamme! Castriamo la mente dell’uomo… Ray Bradbury, Fahreniheit 451
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Winston Smith e Guy Montag, rispettivamente i protagonisti dei due romanzi (poi opere cinematografiche) 19841 e Fahrenheit 4512,
all’apparenza non hanno molto in comune (gracile e malaticcio il primo,
piacente e benestante il secondo), ma la loro storia è un analogo
tentativo di riscatto e di riappropriazione della propria individualità. Nella
pellicola di Richard Radford, il Winston orwelliano ci appare come uomo
ossuto, provato da una vita di sottrazione del piacere e del comfort
della modernità. Truffaut invece rappresenta il Montag di Bradbury
come un bell’uomo, immerso negli agi di un futuro prossimo, poco
avvezzo alla sensazione di privazione e di dolore. Del resto Montag
ha una bella casa mentre Winston vive in un appartamento fatiscente;
Montag ha una moglie seducente, Winston non ha neppure un’ombra di
famiglia; Montag svolge un lavoro che lo rende fiero e temuto
socialmente, Winston è addetto ad un’attività inutile e ripetitiva. Eppure
gli scenari sociali in cui sono calati i protagonisti delle due opere
sono solo apparentemente diversi tra loro. Nell’universo di Fahrenheit 451 si
respira un clima di libertà fittizia, e sebbene i cittadini non siano
costretti a fare i conti con uno stato impoverito a causa della guerra
(come in 1984), il libero arbitrio è pesantemente messo in
crisi da un sistema sociale che bandisce la possibilità di accumulare
conoscenza scritta e di tramandarla. Un’analoga lotta alla conoscenza viene perpetuata in 1984 in cui, seppur la parola scritta non sia vietata, il linguaggio rischia l’impoverimento a causa della neolingua,
una versione semplificata e povera della lingua tradizionale,
continuamente aggiornata e costretta a perdere via via sempre più
parole dal proprio vocabolario. Se in Fahrenheit 451 la cultura libresca è messa al bando, con la relativa conseguenza di gettare i soggetti nell’oblio, in 1984 gli
eventi che riguardano il passato e l’attualità vengono continuamente
rimescolati in un calderone di notizie contrastanti che, analogamente,
impediscono il sedimentarsi di una memoria storica. In entrambi i
romanzi gli uomini vivono in uno stato di esaltata ignoranza che
implicitamente condurrebbe all’inibizione del pensiero autonomo e alla
conseguente omologazione sociale. In ambedue le opere, i protagonisti
lavorano inconsapevolmente alla demolizione della conoscenza: Montag ha
di fatto il compito di bruciare i libri, detentori dell’infelicità,
mentre Winston è addetto a cambiare le notizie che appariranno sui
giornali, contribuendo così all’ammontare di caos informativo in cui
vive.
Le società di Fahrenheit 451 e di 1984 sono collocate
in un futuro imprecisato dove vige un regime totalitario (meno visibile
nel primo che nel secondo). Alla soppressione della libertà di pensiero
e all’inibizione delle emozioni si associa poi una cultura
videoschermica diffusa, interattiva e pervasiva rappresentata in primis da
“Il Grande Fratello” orwelliano e dal programma televisivo
“La Grande famiglia” inventato da Bradbury. “Il Grande Fratello” preannuncia l’era dell’all eye seeing (l’occhio che tutto vede) della diffusione delle telecamere, del voyeurismo postmoderno e delle minacce alla privacy. “La
Grande Famiglia” (la trasmissione televisiva a cui partecipa da casa la
moglie di Montag) invece prefigura un futuro dove l’intrattenimento
leggero ed un consumo mediale spensierato prenderanno il posto di un
consumo mediatico attento e consapevole. Il processo di autocoscienza del sé viene penalizzato in 1984
dalla religione laica del culto del Grande Fratello, verso cui tendono
tutte le attenzioni degli individui, e nella distrazione di massa in Fahrenheit 451, grazie agli effimeri programmi televisivi che tengono alla larga dall’impegno e dalla partecipazione ai temi sociali. Montag
e Winston, seppur diversi, saranno accomunati dallo stesso cammino
verso l’autoconsapevolezza e la ribellione al sistema. La trasgressione
delle norme sociali avverrà in entrambi i casi per via emozionale e non
logica, con l’ingresso nelle vite dei protagonisti di una donna
(Clarisse nel primo caso, Julia nel secondo).
1. George Orwell, 1984 , Mondadori, Milano 2002
2. Ray Bradbury, Fahrenheit 451, Mondadori, Milano, 2000 |