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A come Andromeda
di Vittorio Cottafavi
Inghilterra, Centro ricerche di Bouldershaw Fell. Uno strano messaggio proveniente dalla galassia di Andromeda innesca una serie di incredibili conseguenze: un sofisticato elaboratore elettronico capta impulsi spaziali provenienti da una galassia gemella ad Andromeda e riesce a creare in laboratorio una donna aliena, battezzata Andromeda. La creatura divide fin da subito gli scienziati che stanno lavorando a ricerche sullo spazio, c’è chi la teme e chi invece la accoglie amichevolmente, ma il responsabile del centro si innamorerà senza speranza. Andromeda, alla fine, decide di togliersi la vita. Il primo sceneggiato italiano — in sette puntate — ad introdurre il genere fantascientifico all’attenzione di un pubblico adulto. Cottafavi, regista di grandi successi televisivi (Vita di Dante, I racconti di Padre Brown) adatta qui – a sua volta riadattato da una precedente produzione BBC - un romanzo dello scrittore Fred Hoyle). Fra gli interpreti, una giovanissima Julie Christie. Formidabile la prova di Luigi Vannucchi, attore prematuramente scomparso, ben supportata dall’intero cast, a partire da Paola Pitagora e dall’indimenticabile “grande vecchio” del nostro teatro: Tino Carraro. Anche se in parte virata verso il giallo, la trama dello sceneggiato è del tutto fantascientifica:, prova tangibile che la fiction televisiva di fantascienza poteva essere tranquillamente prodotta anche dalla paludata Rai degli anni Settanta. Carmine Treanni
Dati tecnici - produzione: Rai Eri, 2008 - lingue: italiano: Dolby Digital 1.0 |
Titolo A
come Andromeda
Regia
Vittorio Cottafavi
Paese
Italia
Anno di produzione 1972
Principali interpreti
Luigi Vannucchi Tino Carraio Paola Pitagora Nicoletta RizziPrezzo indicativo €
46,00
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L’ultimo uomo della Terra
di Ubaldo Ragona
Quell’Omega Man con Charlton Heston,
da noi conosciuto come 1975-Occhi Bianchi sul Pianeta Terra o il mitico
capolavoro di George Romero, La Notte dei Morti Viventi altro non sono
che la trasposizione in pellicola della incredibile vicenda che avvenne
a Robert Neville nella mente dello scrittore statunitense: divenire
l’Ultimo Uomo della Terra.
Curiosamente fu questa produzione italo-statunitense del 1964 a sfruttare e riportare per prima la novella di Matheson sul grande schermo. Il Dottor Robert Morgan (il nome del protagonista fu cambiato per comodità dello spettatore) è apparentemente l’ultimo sopravvissuto della razza umana ad una epidemia che ha invaso il pianeta e che trasforma gli uomini, dopo una morte apparente, in vampiri succhiasangue. Gli esseri costringono Morgan ad un’estenuante prigionia nella sua casa dove l’uomo è assediato ed abbandonato alla disperazione, all’alcolismo e al dubbio che la sua strenua resistenza sia vana dato che ormai il mondo è finito e non può avere un futuro. Il medico cattura alcuni dei vampiri per fare degli esperimenti su di essi nella vana speranza di trovare una cura al male che ha estinto la sua razza, ma la solitudine comincia a portarsi via la sua sanità mentale. Il film di Ubaldo Ragona, girato a Roma nel mastodontico quartiere dell’Eur, è il più fedele al libro di Matheson e fu un apprezzabilissimo tentativo italiano di fare della buona fantascienza interpellando una star come Vincent Price come protagonista. Ai tempi il film non fu capito e visto con diffidenza proprio per quello che era: una pellicola horror italiana in bianco e nero. In futuro meriterà una rivalutazione come la hanno avuta le opere analoghe di Mario Bava e Antonio Margheriti. Carmine Treanni
Dati tecnici
- produzione: Ripley'S Home Video, 2008 - lingue: italiano Dolby Digital 5.1 |
Titolo
L'ultimo uomo della Terra
Regia
Ubaldo Ragona
Paese
Italia
Anno di produzione
1964
Principali interpreti
Vincent Price Franca Bettola Giacomo Rossi-Stuart Prezzo indicativo € 19,90
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2010 l’anno del contatto
di Peter Hyams
Tratto dal romanzo di Arthur Clarke 2010: la
Seconda Odissea, che a differenza del classico di Stanley Kubrick non
viene scritto come sceneggiatura ma direttamente come opera a
sé stante, il film è forse uno dei più
sfortunati buoni prodotti della fantascienza cinematografica. Diretto
da Peter Hyams, già fattosi notare con pellicole di robusta
science fiction come Capricorn One e Atmosfera zero, il film non vuole
assolutamente essere un tentativo di imitare l’inarrivabile
misticismo kubrickiano, e recupera in toto la trama del romanzo molto
più pragmatica e convenzionale. Il risultato è un
film altrettanto convenzionale ma che fa respirare una sana aria di
fantascienza anche grazie al bravissimo Roy Scheider (scomparso lo
scorso 10 febbraio) nei panni del dottor Floyd. Guastano solo alcuni
tentativi di strizzare l’occhio al precedente film in alcune
sequenze (come quella molto lunga della “passeggiata
spaziale”) che non reggono il confronto. Nove anni dopo la
missione del Discovery, una missione congiunta USA-URSS punta su Giove
per far luce sui fatti misteriosi che hanno visto la scomparsa degli
astronauti Bowman e Poole. Il compito è quello di riattivare
il supercomputer HAL 9000 e scoprire i segreti del monolite nero,
mentre sulla Terra incombe la minaccia di una distruzione nucleare
totale. Il messaggio pacifista molto forte, presente anche nel romanzo
di Clarke, funge da sostrato morale del film, altrimenti privo di
ulteriori sfaccettature filosofiche di rilievo.
Roberto Paura
Dati tecnici - produzione: Warner Home Video, 2008 - lingue: italiano, francese, inglese (5.1 Dolby Digital) - lingua sottotitoli: italiano, francese, inglese, spagnolo, portoghese, arabo, olandese, tedesco, italiano per non udenti, inglese per non udenti. |
Titolo
2010 l’anno del contatto Regia
Peter Hyams
Paese USA
Anno di produzione 1984
Principali interpreti
Roy Scheider John Lithgow Helen Mirren Bob Balaban Keir DulleaPrezzo indicativo € 19,90
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