C’è sempre una qualche deteriore forma di esotismo dietro lo sguardo occidentale che si rivolge con curiosità alle produzioni culturali altre, specie quando si tratta della fantascienza, genere letterario nato e cresciuto nell’Occidente della modernità trionfante e che, se già produceva cortocircuiti quando “importato” in paesi considerati lontani della narrazione modernista come la stessa Italia (“un disco volante non potrebbe mai atterrare a Lucca”), figuriamoci quando la ritrova non diciamo in Oriente – ché ormai tra Cina, Corea del Sud o Singapore la fede nella modernizzazione è religione di stato – ma in America latina o ancor più in Africa. Situazioni simili si verificavano negli anni della Guerra fredda, quando la curiosità era per la fantascienza d’oltrecortina, specie quella sovietica, che oggi invece inscriviamo a pieno titolo nella storia di questo genere senza etichette “esotiche”. Sta diventando così, da un po’ di anni, per la fantascienza cinese, e inizia ad accadere qualcosa del genere per la produzione letteraria proveniente dall’Africa. Esemplificativa di questa rivoluzione editoriale è Triangulum, brillante romanzo di Masande Ntshanga portato in Italia da Pidgin nella traduzione di Stefano Pirone, editore e traduttore che si erano già cimentati con il precedente romanzo di Ntshanga, Il reattivo. Autore che certamente non si tira indietro quando si tratta di affrontare le ferite aperte di un paese dove il bisturi della segregazione razziale ha inciso in profondità nella mentalità collettiva, Ntshanga è tuttavia in grado di inserire la riflessione storica e politica in una cornice più ampia dove i temi dominanti sono quelli della formazione, dell’amicizia, delle relazioni di genere, e che in Triangulum mette in mostra tutta la sua attenta conoscenza del bagaglio culturale e letterario della fantascienza mondiale, rivendicando la patente di autore tout court dove fantascienza, romanzo di formazione o negritude assumono portata universale.
Triangolazioni di senso
Il Triangulum del titolo richiama diverse cose: il triangolo di relazioni tra tre amici, ossia la protagonista e voce narrante, Part e Litha; quello tra la protagonista, la madre scomparsa con l’ossessione degli UFO e il padre malato; la misteriosa costellazione del Triangolo; il simbolo del distintivo del Ciskei, uno dei bantustan (o homeland, come vengono qui chiamati) del Sudafrica dell’apartheid, nella cui amministrazione lavorava il padre della protagonista; e i triangoli che compaiono all’improvviso davanti ai suoi occhi, attribuiti a una misteriosa entità, “la macchina”. Al centro della vicenda c’è una scomparsa, quella di Nobomi, la madre (Mama) della protagonista: sprofondata nella follia per una crescente fissa con i dischi volanti e la convinzione di essere in contatto telepatico con esseri extraterrestri. Un libro, I Diari degli UFO, mette sua figlia e i suoi due amici sulle sue tracce, nel tentativo di trovare una risposta. Le vicende si dipanano in tre piani temporali diversi (un altro triangolo), con quello principale ambientato nei tardi anni Novanta, gli anni dell’adolescenza e delle scuole superiori, nel corso dei quali la scomparsa di tre ragazze (ancora tre) spinge i tre amici a indagare. È il periodo del passaggio, complesso ma gravido di attese, dal regime segregazionista al governo democratico di Nelson Mandela, che però resta sullo sfondo. Ma, con un salto temporale nel 2043, già all’inizio del romanzo scopriamo l’esistenza di un memoriale proveniente dal passato che anticipa gli eventi che si stanno verificando in quei giorni – in particolare gli attentati terroristici di un misterioso gruppo chiamato “i Ritornanti” – e fissa al 2050 la fine del mondo. Il racconto di formazione e di scoperta (del mondo, della sessualità, dei segreti di famiglia) che costituisce il nucleo di Triangulum è quindi fin da subito inscritto in una più ampia trama di mistero e di urgenza.
Molteplici rimandi letterari e cinematografici
Triangulum è la storia di un contatto alieno “personale”. La cultura ufologica occidentale si innesta nel racconto in modo prepotente, suggerendo che la protagonista e sua madre siano inconsapevolmente delle “contattiste”, in grado di veicolare messaggi comunicati dagli alieni. Un messaggio apocalittico che è in realtà un avvertimento, perché gli extraterrestri vogliono farci sapere che l’umanità sta facendo violenza all’ordine naturale dell’universo e, proseguendo in questa direzione, è destinata al collasso: una versione “antropocenica” del vecchio topos degli anni della Guerra fredda, esemplificato da un film classico come Ultimatum alla Terra di Robert Wise (1951), in cui il messaggio dei visitatori riguardava il rischio di un olocausto nucleare che avrebbe distrutto la civiltà umana. Ma il richiamo più forte è al racconto Storia della tua vita di Ted Chiang (1998), un primo contatto certo più collettivo ma in cui la vicenda personale della protagonista, la linguista Louise, si intreccia senza soluzione di continuità con l’apparizione degli alieni, e in cui il misterioso linguaggio degli eptapodi è connesso con una diversa concezione del tempo, non di tipo lineare come quello umano ma in grado di cogliere istantaneamente passato, presente e futuro. La decifrazione della simbologia aliena dei triangoli e della loro diversa concezione del tempo giocano anche in Triangulum un ruolo determinante. C’è anche un richiamo esplicito alla fantascienza di Stanislaw Lem, di cui il romanzo riprende la consapevolezza di un’impossibilità di fondo a stabilire un dialogo paritario con gli extraterrestri: la protagonista, da ragazza, s’imbatte per caso in un romanzo dello scrittore polacco, Eden, e confronta la drammatica società totalitaria del pianeta dà il titolo alla storia con quella dell’apartheid e più a grande scala con l’intera condizione umana. Più vicino a noi, infine, l’accostamento con un altro romanzo che unisce il contatto alieno personale, la mitologia ufologica, l’adolescenza e la storia di formazione, We Are The Ants (2016) di Shaun David Hutchinson, in cui pure è presente il tema di fondo dell’avvertimento su un’imminente distruzione dell’umanità. Con questo forte bagaglio di riferimenti tratto dalla fantascienza moderna, e al tempo stesso con il sapiente intreccio con la storia politica recente del Sudafrica, Triangulum è un romanzo che non si accontenta dell’etichetta di “fantascienza africana”, ma parla di grandi temi universali e mostra la volontà di affrancarsi dallo sguardo esotizzante occidentale per dare il proprio contributo alla letteratura della postmodernità.
- Ted Chiang, Storie della tua vita, Sperling & Kupfer, Milano, 2021.
- Shaun David Hutchinson, We Are The Ants, Mondadori, Milano, 2023.
- Stanislaw Lem, Eden, Mondadori, Milano, 2022.
- Masande Ntshanga, Il reattivo, Pidgin, Napoli, 2020.
Robert Wise, Ultimatum alla Terra, 20th Century Fox Italia (home video), 2008.