Nannetti Oreste Fernando, la vita | |||
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Oreste Fernando Nannetti nacque a
Roma il 31 dicembre 1927 da Concetta Nannetti e da padre ignoto. Frequentò
le elementari in un istituto privato. All’età di sette anni fu accolto
in un istituto di carità. Tre anni dopo passò in una struttura per
minorati psichici. In seguito, trascorse un lungo periodo all’ospedale
Forlanini di Roma per curare una grave forma di spondilite (malattia della
colonna vertebrale). Notizie certe delle sua vita si hanno, poi, solo a
partire dal 1948, quando fu accusato di oltraggio a pubblico ufficiale. Il
giudice incaricato presso il tribunale di Roma, con sentenza datata
25.9.1948. lo prosciolse dai reati ascrittigli “per vizio totale di
mente”. Nel 1958 fu trasferito dall’Ospedale Psichiatrico di Santa
Maria della Pietà di Roma a quello di Volterra, dove l’anno successivo
passò alla sezione giudiziaria Ferri, per scontare una condanna di due
anni. Nel 1961 fu trasferito alla
sezione civile Charcot, per poi tornare, tra il 1967 e il 1968, all’ex
giudiziario Ferri, fino al suo trasferimento per dimissione all’Istituto
Bianchi nel dicembre del 1973.
Durante il ricovero a Volterra,
Nannetti ha realizzato un “libro graffito” realizzato nel muro del
reparto Ferri. Lungo 180 metri per un’altezza media di due, inciso con
fibbie di panciotto, parte della divisa del matto di Volterra. In seguito
realizzò un altro graffito sul passamano in cemento di una scala di 106
metri per 20 cm. Negli anni dell’internamento scrisse diverse cartoline
mai inviate a parenti immaginari. Qui compare la firma Nanof o Nof,
talvolta Nof4 e dichiarazioni d’identità. Nannetti si definisce: colonnello
astrale, ingegnere astronautico
minerario, scassinatore nucleare.
I testi di Nannetti raccontano di conquiste di stati immaginari da parete
di altre nazioni immaginarie, di voli spaziali, di collegamenti
telepatici, di personaggi fantastici, poeticamente descritti come alti,
spinacei, naso ad Y, di armi ipertecnologiche, di misteriose
combinazioni alchemiche, delle virtù magiche dei metalli, ecc. In
seguito, fornito di carta e penna, produrrà circa 1.600 lavori. Nel 1984 il comitato di gestione
della U.S.L. 15 autorizza la pubblicazione di un volume, N.O.F. 4 Il Libro della Vita (Ed. del Cerro - a cura di M. Trafeli,
trascrizioni di A. Trafeli, foto di P. Manoni – 1985), che include documentazione fotografica e testi “tradotti” del
graffito e delle cartoline e stabilisce un compenso per l’autore: due
milioni, concordati come una tantum.
Nannetti non apprezzò particolarmente il gesto. Ben più contento fu
dell’articolo pubblicato sull’Espresso (14 settembre 1986) da Antonio
Tabucchi, intitolato Caro muro ti
scrivo, come riportato nel numero monografico - numero II del 1995 - di Neo
Psichiatria (Edizioni del Cerro): Esistere
nella follia, dedicato proprio ai lavori su carta di Nannetti. Nel 1985, fu girato il film L’osservatorio
nucleare del signor Nanof, prodotto da Studio Azzurro con la regia di
Paolo Rosa. Nel 1993 la compagnia teatrale Aenigma di Urbino, diretta da
Vito Minoia, realizza uno spettacolo teatrale con musiche originali dal
vivo di Luciano Dani. Il 29 giugno 1996 viene organizzato il convegno Arte e
malattia mentale all’Istituto di Scienze Umane di Napoli. Nel 2002 Erika
e Piernello Manoni realizzano il documentario I
graffiti della mente.
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