Elastic Jazz

Sketches of Britain

A project by

Claudio Bonomi

Gennaro Fucile

Auditorium

Libro+cd
€ 17,50


 

 

 

 





 

Elastic Jazz - Sketches of Britain
di Claudio Bonomi e Gennaro Fucile


 

Jazz e science fiction. Invenzioni americane del Novecento, irrealizzabili altrove. In Europa solo allievi e qualche geniale eccezione. Poi la svolta, in Inghilterra, della fantascienza. È il 1960, nasce New Worlds, fanzine/manifesto della nuova sf diretta da James Ballard e Robert Moorcock. Niente più viaggi nello spazio esterno e terrori meravigliosi, ma solo avventure nell'inner space. Stesso anno, sul jazz Usa si schianta Free jazz di Ornette Coleman. La cosa è talmente nuova da creare panico: per la prima volta l'alieno spunta dall'interno, dal profondo della black music. Due anni dopo atterra la morbida cosa: il Jazz Samba di Stan Getz. Sempre 1962, esplodono i Beatles: esce Love me do e inizia la british invasion.

Poi tocca di nuovo al jazz. Si resta in Inghilterra, dove tra il 1967 e il 1969 si crea progressivamente una distanza netta dal jazz americano, grazie agli sconfinamenti quotidiani di musicisti pronti a smarrirsi nella zona meta musicale dell'improvvisazione e altrettanto disponibili al rigore compositivo e alle incursioni nel pop dell’età dell’oro. Tutto possibile, perché in realtà le frontiere sono abolite prima che la musica abbia inizio. Fino ad arrivare al 1970 quando esce Elastic rock, l'esordio dei Nucleus, la formazione inventata dal trombettista Ian Carr. Un titolo/emblema al pari di Free jazz e Jazz Samba.

Ecco da dove si origina il jazz inglese, una delle grandi utopie musicali generate a cavallo tra i Sessanta e i Settanta, cui è dedicata la nuova uscita della collana MBOOX di Auditorium, che raccoglie in cofanetto un libro+cd. Parliamo di Elastic Jazz, un progetto di Claudio Bonomi e Gennaro Fucile: nel cd sono contenuti dieci brani, quattro tracce inedite e altre sei mai edite prima d’ora su compact disc.

Sono presenti brani, nell’ordine, brani di Mike Cooper, Graham Collier, Krark (Stan Sultzman e Tony Hymas), Trevor Watts (con le sue formazioni Amalgam e Moire Music), Mike Westbrook, Bob Downes, Barry Guy con la London Jazz Composers Orchestra, e infine Evan Parker. La raccolta è stata realizzata con il coinvolgimento diretto dei musicisti, che hanno scritto per questa edizione un commento al brano proposto nella raccolta.

Il volumetto allegato (in italiano e in inglese), oltre alla una sezione redatta direttamente dagli artisti, offre una breve storia del jazz inglese, evolutosi in forma del tutto originale a partire dalla fine degli anni 60 senza aver a tutt’oggi esaurito la propria creatività. Il titolo è una parafrasi/omaggio allo storico Elastic Rock, che gli autori considerano il punto di svolta della scena inglese, giunta a piena maturità a partire proprio da quell’anno. Anche la copertina cita esplicitamente l’album dei Nucleus. I profili biografici dei maggiori protagonisti, un’accurata discografia e i siti dedicati presenti in rete completano il sintetico ma ricchissimo booklet di presentazione.

 


 

Recensione di Amalia De Chiara