Se doveste leggerlo senza copertina, senza sapere nulla dell’autore, proprio come è stato presentato alla casa editrice, non credereste di avere un libro edito nel 2020. Se poi vi svelassero il nome dello scrittore, allora pensereste di avere tra le mani la riedizione di qualche vecchio trattato o saggio di qualche sconosciuto autore greco dei tempi di Creso o Pisistrato. E non potreste essere più in errore.
L’assemblea degli animali, edito Einaudi nella collana Stile Libero Big, è un testo attualissimo, contemporaneo e calato perfettamente nell’Annus Horribilis che l’umanità sta vivendo. Un testo che diventa racconto del nostro tempo, mascherandosi da favola, e presentandosi come una storia d’altri tempi, dove saggi e colti animali decidono le sorti dell’animale più stupido e cocciuto della Terra. Nel solco della tradizione di Esopo e di tutte le allegorie, i cliché e gli stereotipi che possiamo ricondurre al mondo animale, l’autore dipinge un quadro tristemente veritiero dove l’uomo, perso il contatto e l’amicizia sincera che lo legava al mondo animale e vegetale, è reo di innumerevoli colpe, di barbari stermini, di catacombe, olocausti, sacrifici e perdizione, dimostrandosi l’animale più feroce e incosciente, a cui è stato offerto un posto in una catena alimentare che lui ha pensato bene di stravolgere.
“Il giaguaro riprese: – Nonostante le frequenti e gravi ragioni di allarme da molti di voi segnalate negli ultimi secoli, finora siamo rimasti a guardare. Per troppo tempo abbiamo visto i nostri fratelli pesci soffocare nella plastica e nel petrolio […] Per troppo tempo non abbiamo ascoltato il grido d’aiuto dei nostri amici scacciati dalle foreste, che l’uomo abbatte pensando che siano infinite. Per troppo tempo abbiamo abbandonato i nostri compagni più indifesi alla schiavitù negli allevamenti intensivi, nei campi di concentramento dei mattatoi […], nelle gabbie degli zoo dove i felini in cattività sono più numerosi di quelli liberi nelle terre selvagge, nelle celle dei laboratori dove si viene sottoposti agli esperimenti più atroci”.
Tuttavia L’assemblea degli animali non è solo un testo di denuncia ecologica e ambientalista, un mea culpa da incidere a caldo, ma anche un tentativo di risposta alla domanda che tutti si pongono da quando un pangolino ha buttato a capofitto l’umanità in una pandemia: cosa ha fatto per meritarsi il Covid? Se proprio si vuole trovare una causa e non si vuole considerare la pura casualità della causalità che intesse la vita e l’Universo, allora la risposta la si può trovare tra le pagine di questo libro e nelle decisioni dell’assemblea.
Alcune delle illustrazioni di Riccardo Mannelli disegnate per L’assemblea degli animali.
Si consiglia, pertanto, la lettura di questa favola contemporanea scritta da questo autore misterioso, dal nome filosofeggiante, un po’ fantasy un po’ greco (“Cantami o musa. No, cantami o muso, di cane, gatto o cavallo, tigre, orso o scimmia, asino, mucca o cammello, l’ira funesta della Terra contro l’uomo. Chi sono io? Chiamatemi Filelfo. Si può credermi? Non ha importanza. Non dico nulla di mio”), che pare custodire nella sua penna le risposte a questa situazione economicamente e socialmente disastrosa e che assieme dispensa aforismi e citazioni che riconoscerli tutti è una sfida da vincere con la propria cultura. Riempiendo le fauci, i becchi e le bocche degli animali con parole di William Shakespeare, Jorge Luis Borges, Carl Gustav Jung, Luke Skywalker, William Butler Yeats e tanti altri, Filelfo si dimostra uno scrittore che sa scrivere bene, anzi benissimo, con una ricercatezza della parola e di lessico da far riscoprire con piacere parole desuete e talvolta, addirittura, sconosciute. Un libro che non è solo una favola o un resoconto (mica poi tanto) fantasioso del presente, ma anche un dizionario animale piena di lemmi per arricchire il proprio di vocabolario e la propria di enciclopedia.
“ – Ordine! Ordine! – urlò furibondo il tricheco dallo scoglio giù in basso. Il frinire, il nitrire, il grugnire, il chiocciare, il gracchiare, il ragliare, l’ululare, il belare, il ruggire, il muggire, il barrire, il bramire, lo squittire, l’uggiolare, il pigolare, il tubare, l’abbaiare, il gracidare, il cinguettare, lo starnazzare, il sibilare, il miagolare, il ringhiare, il ronzare si acquietarono di colpo”.
Può sembrare un testo difficile e certo sarebbe di lettura ostica per alcuni giovani lettori, ma qualcuno di più coraggioso e più audace, che magari inizia ad affacciarsi alla lettura adulta, che sporge il naso verso i classici e sente quell’odore di vecchio che affascina quando si hanno quindici-sedici anni e si pensa che Il giovane Holden sia il libro migliore del mondo e che ll vecchio e il mare dovrebbe essere letto in classe, potrebbe trovare nell’Assemblea degli animali un testo chiave per la rivoluzionare ecologica che le nuove generazioni saranno tenute ad affrontare.
Trovata pubblicitaria (un anonimo autore che viene miracolosamente scoperto tra l’oceano di inediti) o vero caso letterario poco importa alla fine. Se tirando le somme, Filelfo riesce anche solo a convincere una sola persona ad avere rispetto per il mondo in cui vive, ha comunque fatto più di tante altre persone che l’unica cosa che seminano sono parole aride.