Generosità in pillole
per stordire il capitalismo

Elvia Wilk
Oval
Traduzione di Chiara Reali

Zona 42, Modena, 2020
pp. 352, € 16,90

Elvia Wilk
Oval
Traduzione di Chiara Reali

Zona 42, Modena, 2020
pp. 352, € 16,90


A Berlino si sta sviluppando un complesso immobiliare chiamato Berg. Eco-sostenibili e a zero emissioni le abitazioni sulla montagna artificiale sono il segno utopistico di un non meglio precisato futuro prossimo in cui le istanze ambientaliste sono riuscite a conquistare una certa centralità. La giovane Anja è una scienziata al lavoro sullo sviluppo di un nuovo materiale abitativo basato su cellule organiche programmate artificialmente per crescere in una certa forma. Il compagno Louis è un ex-artista diventato consulente per una importante ONG ed è fulminato dal progetto di una nuova droga che stimola la generosità. Vivono in una di queste case Berg offerte (sponsorizzate) da una multinazionale che ha deciso di collocare l’ecologismo nel proprio portfolio valoriale. La critica antisistemica proposta da Oval, romanzo d’esordio di Elvia Wilk, come si evince da questi cenni introduttivi, è piuttosto complessa e ricca di spunti.

Il lamento dei creativi
Intanto, il lamento di Elvia Wilk è quello di una brillante giornalista che si occupa di arte e che si sente (come molti creativi) bloccata in un sistema disprezzabile sotto molti punti di vista ma con il quale si deve scendere a patti per sopravvivere. Con le giuste leve economiche e la giusta tecnologia, il capitalismo delle grandi organizzazioni multinazionali sembra avere le spalle abbastanza larghe per assorbire qualsiasi istanza antisistemica e farne qualcosa di organico a sé. Proprio qui si esprime il potenziale distopico del romanzo: la società non vuole e non può rinunciare all’arte e alla creatività, ma tutto deve passare per logiche imprenditoriali.
Nessuno riesce a vedere chiaramente i limiti di questo campo di influenze che coinvolge pensieri, immaginario e capitali. Proprio come per gli iperoggetti teorizzati dal filosofo Timothy Morton (2018) e facilmente riconducibili a similitudini con la complessità degli ecosistemi. La Berlino di Oval è una matrice disordinata di architettura ecosostenibile e di esperimenti scientifici condotti piegando in maniera più o meno creativa gli strumenti del capitalismo. Oval mostra bene il disfacimento intellettuale dell’antica distinzione tra naturale e artificiale. In un certo senso o tutto è artificiale o niente lo è. Elvia Wilk problematizza il concetto di natura umana (concentrandosi in particolare sui versanti dell’empatia e della creatività) analogamente a come Morton problematizza il concetto di natura. Tutti i tipi umani vivono di relazioni proprio come in un bioma i viventi si organizzano in forme di vita simbiotiche in cui è impossibile determinare quale sia l’entità principale.

Ambientalismi sbilenchi
Il senso critico in Oval si focalizza anche sulla mancanza di incisività di certe strategie ecologiche quando diventano mainstream. Le case ambientaliste di Oval (tornando alla complessità degli iperoggetti di Morton) sono gli sgangherati e acerbi ambasciatori di una nuova civilizzazione fatta di sensori, internet delle cose e altri strumenti bioingegneristici capaci di inquadrare una realtà che sfugge alla nostra verifica empirica e alla nostra mente incapace di abbracciare grosse quantità di dati e di variabili sociali.
Il romanzo si sofferma più volte sui continui malfunzionamenti della casa Berg facendone una metafora di ciò che intende Timothy Morton con la sua dark ecology (cfr. Morton, 2009): bisogna ridefinire (o almeno problematizzare) il concetto di Natura, superare la rigida divisione naturale/artificiale. Per esempio: chi lo dice che il legno deve essere il materiale privilegiato nella costruzione di una casa ecosostenibile? Perché Louis e Anja devono adattarsi a quelle porte e a quelle finestre che non si aprono perché gonfiate dall’umidità? Solo perché prima dell’industrializzazione si è sempre fatto così? L’uomo non può più essere la misura di tutte le cose.

“La cartilagine nella sua prima applicazione architetturale ufficiale. Un tetto perfetto, coltivabile, riproducibile, scalabile, durevole, che la Finster avrebbe potuto inviare ovunque nel mondo sotto forma di un minuscolo pugno di cellule che sarebbero sbocciate a comando”.

Ironia della piattezza ontologica e degli sviluppi bioingegneristici: i viventi organici contribuiscono al futuro dell’ecosfera non solo con i neuroni ma anche con le cartilagini e magari, ancora più in là nel futuro, con chissà quale altro tipo di materiale organico.

Droghe e denari
Il capitale sembra aver trovato un modo per imbrigliare l’energia dell’atomo-individuo in una centrale termonucleare della creatività. Ma poi, improvvisamente, scoppia una bolla di imprevedibilità determinata da trame filantropiche o da slanci idealistici. Proprio basandosi sulla speranza di queste sterzate Louis si appassiona alla realizzazione di una droga sintetica chiamata Oval.

“Scaricò un file chiamato Rinuncia_al_Super_Io sul desktop, lo estrasse e aprì un rendering 3D. Lo fece ruotare perché Anja potesse vedere tutti i lati dell’oggetto. Era una capsula oblunga viola chiaro con un solco inciso da una parte che ne seguiva i contorni. Due ovali concentrici”.

La pillola che induce la generosità è una critica ironica e disperata in cui riecheggia quella droga chiamata “Soma” concepita da Aldous Huxley in Brave New World (2016), tra i grandi classici della fantascienza distopica.

“Ma nel periodo in cui fa effetto ti senti semplicemente benissimo quando fai qualcosa di generoso, soprattutto qualcosa di generoso dal punto di vista economico. Col tempo dovresti iniziare ad associare le due cose: essere gentile e sentirti bene. Si addestra il cervello”.

Che sia questo trucco neurochimico l’unico modo per rendere sostenibile il capitalismo?

Letture
  • Aldous Huxley, Il mondo nuovo, Mondadori, Milano, 2016.
  • Timothy Morton, Ecology Without Nature: Rethinking Environmental Aesthetics, Harvard University Press, Cambridge, Massachusetts, 2009.
  • Timothy Morton, Iperoggetti, NOT, Roma, 2018.