Un nuovo progetto editoriale, Stigma, si aggira nel movimentato mondo delle nuvole parlanti che, tra pubblicazioni, fiere e festival, si dimostra vivace e che grazie a Internet ha scompaginato i metodi di distribuzione. Nel tradizionale luogo di distribuzione, l’edicola, resistono in pochi: l’editore Bonelli, con le sue serie vincenti, da Tex a Mercurio Loi, e con alcune storie autoconclusive, l’editore Panini con i classici supereroi e Topolino (compresi altri prodotti disneyani), l’editore Shockdom con Scottecs Megazine a firma Sio, le edizioni Astorina con l’immarcescibile Diabolik, e tra le riviste d’autore resiste unicamente Linus.
Al contrario, sono le librerie e soprattutto le fumetterie che da anni offrono una scelta più ampia e le nuove proposte. Ed è in questi spazi fisici che il progetto Stigma distribuisce i suoi libri a fumetti: attraverso un accordo con Eris Edizioni per cui i volumi rientreranno nel catalogo della casa editrice lasciando piena autonomia alla gestione di Stigma, come etichetta autonoma. Ma è a partire dalla rete che inizia il percorso di distribuzione. Sono previsti quattro libri l’anno, uno ogni tre mesi. Ogni copia, numerata a mano, è con licenza creative commons e la prima distribuzione avviene online: ogni volume è preceduto da due mesi di prevendita e, puntando molto sulla promozione, a ogni uscita viene allegato un volumetto extra, ottenibile solo nella fase di prevendita, dopo di che non sarà più ristampato.
Preceduto da un ragionamento “su nuove strategie di promozione (e guerriglia) nel campo del fumetto” con lo studio Meda 36, che si occupa di comunicazione, il progetto Stigma nasce nel 2017 per dare vita a una “nuova etichetta selvaggiamente autogestita”, per “ridare agli autori totale controllo sul proprio lavoro” con un uso del fumetto come “linguaggio senza preconcetti o limiti”, come recita la brochure di presentazione.
Gli albi extra pubblicati in contemporanea alle uscite principali.
Coordinatore del progetto è il fumettista, illustratore, pittore e regista AkaB (notte in lingua Maya), Gabriele Di Benedetto, un nome che appare in molte produzioni di fumetto indipendenti, con collaborazioni per numerose riviste (Il Male, Lamette, The Artist, Puck, Linus, Rolling Stone e molte altre) e case editrici (Poseidon Press, Grrrzetic, BD, Latitudine 42, Logos, il Sole24Ore, Mondadori tra le molte) e fondatore dello Shock Studio negli anni Novanta.
Stigma presenta opere di autori già affermati ma anche esordienti: Marco Galli, Alberto Ponticelli, Marco Corona, Spugna, Squaz, Luca Negri, Pablo Cammello, Darkman, Officina Infernale, Dario Panzieri e lo stesso AkaB sono i nomi coinvolti. Un collettivo d’artisti con stili e punti di vista differenti ma accomunati da uno stile personale, particolare e passionale.
Ogni libro proporrà una storia a sé e prenderà forma attraverso un confronto tra gli autori, “in una modalità che somiglia a un editing collettivo”. Sono previste due collane, una a fumetti in bianco e nero (e scala di grigio) e una a colori. Ogni libro avrà un formato differente, edizioni ben curate con varianti grafiche e di packaging. Non sarà presente il logo Stigma in copertina, a sottolineare che il libro è di chi lo fa e non di chi lo stampa o distribuisce, lasciando così i diritti all’autore che è libero di ristamparlo come vuole. Controtendenza anche per i compensi: all’autore viene riconosciuto il 30% sul venduto, “a partire dalla prima copia”. “I matti finalmente gestiscono il manicomio” (del fumetto) recitava non a caso l’incipit del manifesto di Stigma. A oggi sono stati pubblicati tre volumi e il quarto è in prevendita.
Il primo volume, uscito a inizio aprile, è Èpos, di Marco Galli, 128 pagine + copertina nel formato 17×24 cm in bianco e nero e toni di grigio e una breve zona, un sogno, a tre colori (nero, rosso e giallo) nel centro della storia. Un uomo ritorna a casa dall’ufficio nel fine settimana e come in un racconto di Franz Kafka improvvisamente la realtà si fa cupa e surreale e nella quarta di copertina si lascia presagire un finale ancor più conturbante. Una catastrofe non precisata aleggia tra paure e inquietudini, lungo il viaggio del protagonista tra eroina, ronda, eroe mascherato e adolescenti inquieti, con il ritmo incalzante dei R.E.M. con Its the End of the World as We Know it a risuonare in alcune pagine. Un segno, quello di Galli, dalla linea chiara con forti contrasti di chiaro e scuro, che lo accosta al disegnatore argentino José Muñoz, dove spesso le nuvole fuoriescono dai riquadri per invadere gli spazi bianchi. La storia è stata ideata nel 2015 ma appare qui modificata in occasione di questa pubblicazione.
Marco Galli nasce a Motichiari (Brescia) nel 1971, ha pubblicato per S.I.E. Edizioni, 001 Edizioni e Coconino Press. Ha all’attivo lavori tradotti in Spagna e Francia. Direttore artistico per il film d’animazione La gatta cenerentola, dopo un’improvvisa malattia ha ricominciato a disegnare e raccontare storie proprio con Èpos:
“Un uomo qualunque che torna a casa dal lavoro. Un mondo, la realtà di tutti i giorni, che viene sconvolta da una catastrofe imprecisata. La società che collassa, impaurita e incapace di reagire in modo sensato. O forse è tutto un abbaglio, un sogno a occhi aperti: forse la nostra società è spacciata da molto tempo e il protagonista non fa altro che aprire gli occhi, percorrendo la strada che lo porterà a capire la menzogna che si nasconde dietro la sua vita”.
Tavole tratte dal primo volume, Èpos.
L’albo speciale in preorder, Le incredibili avventure di Brodowsky, sempre di Marco Galli, è un fumetto a colori di 48 pagine magistralmente colorato. Con echi al francese Moebius si racconta la storia fantascientifica di una rockstar, dalle fattezze di David Bowie, a fine contratto, tra voli spaziali e lisergici, sparatorie e fughe.
Il secondo volume, uscito all’inizio di giugno, di Luca Negri, Storie di uomini intraprendenti e di situazioni critiche, è un libro di 128 pagine + copertina nel formato 17×24 cm in bianco e nero e toni di grigio, suddiviso in otto capitoli. Con una linea chiara, nella formula dei sei riquadri per pagina, i riferimenti al cinema si dichiarano fin dai titoli: Gangster movie, Spy story, Teen drama, Supereroistico, Horror, Western, Fantascienza e Guerra.
Nelle pagine si alternano storie spiazzanti, dove i tempi si frantumano e sovrappongono e, attraverso la lettura, si ricompongono in un piacevole smottamento tra una banda di gatti gangster che affronta un colpo alla banca o un supereroe, Blu terrore, tagliato e ricucito che si scontra con le forze del male, o ancora tra un detective del mistero che indaga su una strana presenza all’interno di un condominio e due agenti governativi che dialogano con strane creature aliene o il furto del dna di una diva del cinema. Un cortocircuito che corre con un ritmo incalzante: litigi, amori, sparatorie, citazioni cinematografiche e musicali disseminate lungo le pagine. Luca Negri nasce a Novara nel 1993, fa parte del collettivo fumettistico Sbucciaginocchi e questa è la sua prima graphic novel:
“Raccolta di racconti per immagini contenente litigi, amori, sparatorie, reincarnazioni, incomprensioni, citazioni a opere inesistenti, jumpcut e scavalcamenti di campo”.
Tavole tratte dal secondo volume, Storie di uomini intraprendenti e di situazioni critiche.
Lo speciale allegato in prevendita, Skorpia an automatic poem by RSM, a firma Luca Negri, è un volume a colori, una storia d’amore adrenalinico e precario, in bilico, con inquadrature inclinate dove la musica viene esplicitamente citata come tappeto sonoro, dai Sonic Youth ai Suicide.
Perso nel bosco, il terzo volume uscito all’inizio di settembre, di Dario Panzeri, è un cartonato di 128 pagine + controguardia incollata alla copertina in cartone, nel formato 21×29,7 cm (A4) in bianco e nero e toni di grigio. Tra intrecci di rami, alberi e boschi si perde l’uomo in costume nero, rimembranza di Batman con mantello e orecchie appuntite ma dove echeggia anche la maschera del Fantasma del palcoscenico. Tormentato dal suo mito di supereroe, il personaggio cerca redenzione nel suo vagare con riflessioni, sentimenti e rammarico che trovano pausa nel volume in fogli neri inseriti a intercalare l’inquietudine. Con forti contrasti di bianco e nero, su carta leggermente paglierina, con un lettering che sobbalza nei caratteri in minuscolo su e giù nelle nuvole dei pochi dialoghi, lo rendono un fumetto molto particolare, un po’ alla Batman di Dave Mckean, seppur con uno stile molto personale. Dario Panzeri è nato a Milano, dove vive e lavora. Illustratore particolare con segni capaci di evocare racconti complessi con pochi segni. Con rimandi pittorici al cubismo e all’espressionismo: “Un mantello nero perso tra gli alberi e la neve, si nasconde all’ombra del supremo pipistrello”.
Tavole tratte dal terzo volume, Perso nel bosco.
L’albo speciale in preorder è Nervious Intro di Dario Panzieri, 64 pagine a colori, nel formato A4. L’incipit accoglie un brano di Italo Calvino, tratto da Le Cosmicomiche:
“Ho sognato che in una caverna c’era l’unico rimasto di una specie di cui nessuno ricordava il nome, e io andavo a chiederglielo, e c’era buio, e sapevo che era là, e non lo vedevo, e sapevo bene chi era e com’era fatto ma non avrei saputo dirlo, e non capivo se era lui che rispondeva alle mie domande o io alle sue…” (Calvino, 2016).
Nella storia, composta di illustrazioni a piena pagina, ci troviamo nel pieno della prima guerra mondiale sul fronte franco-tedesco. L’aria è rarefatta: densa di fumo, esplosioni e sangue. Al sopraggiungere della morte appare un verde personaggio tra le trincee. A metà volume ci sono due pagine nere e a seguire parte il bianco della neve che ricopre il campo di battaglia. Al passaggio del personaggio verde nascono fiori e si inneggia alla vita. Nell’ultima pagina è riportata la scritta continua… e una doppia pagina prima della terza di copertina mostra un’esplosione di verde.
Il quarto volume è attualmente in prevendita sul sito di Stigma, fino al 19 ottobre. Si tratta di Rubens, lavoro a sei mani di AkaB, Pablo Cammello e Spugna. Nel formato 17×24 cm, composto di 144 pagine in bianco e nero e toni di grigio. Il volume conterrà due racconti, il primo L’ultima tentazione di Rubens vede il protagonista Rubens alla ricerca di uranio su mandato di Plutarco, personaggio già apparso nella storia Tumorama di Cammello, un bizzarro cane in possesso di diverse lauree che sfoggia un italiano decisamente non consono ai suoi titoli.
“Ma quello che Rubens troverà è di gran lunga più pericoloso di qualsiasi fusione a freddo termonucleare. Una straziante storia d’amore mentale che vi svelerà la più feroce faccia della cultura. Mentre La storia nella storia del nazi clown farà giocoleria con i vostri organi interni”.
Nel secondo racconto, La leggenda di Rubens, il personaggio parte per una traversata oceanica alla ricerca di un guerriero immortale per ottenere cinque crediti formativi universitari necessari alla laurea: “Tra cimiteri di giganti e rocce celesti, riemergeranno dalle tenebre frammenti delle sue lontanissime origini”. Nelle tavole del primo racconto presenti sul sito c’è molta ironia in un segno apparentemente semplice e dal gusto psichedelico, con molti dettagli che ricorda il disegnatore Massimo Giacon degli anni Ottanta, ma anche i segni della serie animata Adventure Time. Pablo Cammello e Spugna sono nati sul finire degli anni Ottanta, autoproducono fumetti che hanno ricevuto segnalazioni e premi in diverse occasioni, dal Premio Boscarato del Treviso Comic Book Festival come Autore rivelazione 2015 per Cammello, al Gran Guinigi come miglior autoproduzione insieme al collettivo Lucha Libre per Spugna.
Tavole tratte dal quarto volume, Rubens.
L’albo speciale in preorder Storie di un cadavere è di Cammello e Nova, 36 pagine in bianco e nero nel formato 17×24 cm. Storia di un cadavere inanimato, Gerard, senza alcuna pulsione cognitiva:
“Vittima passiva di diversi equivoci, finirà per passare da uno scandalo mediatico fino a diventare una delle persone più rilevanti della Nazione. Una drammatica storia di ascesa e declino involontari e di eterni riposi mancati”.
Una proposta, quella di Stigma, di un collettivo autonomo che produce lavori personali ma ragionati in gruppo. Una factory, un po’ come succedeva con la rivista Cannibale o Nemo della cooperativa Storiestrisce, sul finire degli anni Settanta, ma con mezzi di produzione più accessibili di allora e soprattutto con l’aggiunta dello strumento Internet.
Una realtà che esiste/resiste insieme ad altre, come Edizioni Inkiostro, per esempio, con numerose testate, tra le quali Cannibal Family per citarne una, o Mammaaiuto che oltre a webcomics (i fumetti da leggersi online) offre prodotti cartacei attraverso lo strumento del crowdfunding, il contributo al finanziamento di un progetto attraverso vari siti. Cambiano le regole e aumenta l’offerta e di questa nuova scena Stigma ne è protagonista indiscusso per la cura e la passione con cui offre fumetti di qualità.
- Italo Calvino, Le cosmicomiche, Mondadori, Milano, 2016.