Se una notte, anche d’estate, un viaggiatore…

 

 

Quaderni d’Altri Tempi entra nel suo terzo anno di vita. Nove numeri incluso l’attuale, che in parte dedichiamo al tema del viaggio. Due anni vissuti sempre con lo spirito iniziale di questa avventura culturale, mossa dalla volontà di esercitare il diritto di critica dell’esistente e dal desiderio di esserne stupiti. Un po’ illuministi, un altro po’ animati da quel sense of wonder che ci accompagna sin dall’infanzia, quando iniziammo le nostre prime letture di fantascienza. Siamo come le papere di Lorenz, seguiamo robot e mostri automaticamente, magari non propria in fila, ordinati, ma seguiamo ogni traccia dell’immaginario collettivo. Il lettore, però, si chiederà che senso ha un editoriale “autobiografico”, tutto sommato autoreferenziale. Non ha senso, infatti, ma proviamo a offrire un altro contributo sul tema del viaggio, proponendo la nostra esperienza, che del viaggio ha tutte le caratteristiche. La prima annotazione che ci sta a cuore confidare è che, come in tutti i viaggi, abbiamo fatto degli incontri, nuove conoscenze ma anche reincontrato vecchi amici, e tutti hanno deciso di accompagnarci.

Compagni di strada che a turno si uniscono alla spedizione, per poi allontanarsi e ritornare ancora. La seconda breve nota riguarda il percorso effettuato e le piste che ancora inseguiamo. Ribadiamolo, abbiamo deciso di inoltrarci tra preconcetti e conformismi, che dominano il paesaggio mentale di questa tarda modernità. Luoghi comuni radicati in differenti universi, dai sociologi apologeti del consumo ai giornalisti cantori della spazzatura musicale, agli appassionati di fantascienza prigionieri nel loro mondo a una dimensione. L’elenco è lungo, lungo quanto lo scemario contemporaneo. Confessiamolo: vorremmo praticare una sana ecologia mentale, ci accontenteremmo di essere degli operatori ecologici, degli spazzini, ma non è detto che ci riusciamo, beninteso. Di sicuro facciamo del volontariato culturale, ecco, forse siamo una onlus dedicata al pensiero.

Inoltre, come in ogni viaggio degno di tal nome, andiamo avanti tra mille difficoltà. Non è una prerogativa solo nostra: lavorare in rete ed essere dislocati sul territorio è difficoltà comune e noi cerchiamo di lavorare emancipandoci dalle distanze reali. Gli appassionati di fantascienza lo sanno, entrare e uscire dagli universi paralleli non è mai agevole. Nel nostro girovagare virtuale, infine, siamo arrivati in Canada, nuova tappa di Quaderni d’Altri Tempi. All’orizzonte, infatti, c’è la nostra migrazione nel mondo della Dalhousie Electronic Press, (Dalhousie University) che già pubblica una rivista cui ci lega un comune sentire: Belphégor. Ne riparleremo più diffusamente a tempo debito.

Quindi in questo numero dell’estate viaggiamo.

In quella che il turismo ha codificato come la stagione dei viaggi proponiamo quattro passi in alcune regioni dell’immaginario contemporaneo, ovvero in paesaggi più stabili ­ma non per questo più rassicuranti ­ dei non luoghi che ci circondano. Abbiamo volutamente evitato di contemplare le semplici retrospettive storico/letterarie, perché i libri sono anche qui compagni di viaggio e  poiché la letteratura sul tema (viaggi immaginari e reali) è un territorio troppo esteso per quello che è il nostro intento: un’incursione e nulla più che contempla qualche viaggio collettivo reale in grado di modificare l’immaginario di tutti - l’allunaggio e gli sbarchi delle vite di scarto - qualche viaggio individuale in luoghi ai confini della realtà e nella spiritualità senza confini – Auschwitz, l’India e il Mediterraneo – e poi un’esplorazione dei luoghi comuni della fantascienza e di un suo spazio tipico, il viaggio nel tempo. Ancora, nomadismo e viaggiatori estremi nelle visioni cinematografiche di Herzog e Bertolucci, viaggi nel reale universo parallelo di Second Life e il falso movimento dei viaggi televisivi. Infine, come bagaglio a mano, lo zaino musicale iPod.