R.U.R (R.U.R. Rossum's Universal Robots, 1920) di Carel Capek
Togliete i robot alla fantascienza e la decimerete. L'ibrido nato dall'unione del servo e del gadget tecnologico è una delle figure fondanti il genere, dalle prime storie di Eando Binder (i fratelli Earl e Otto) apparse su Amazing Stories a quelle celeberrime di Isaac Asimov, continuando con le evoluzioni della creatura approdata allo stadio di androide e di cyborg. In R.U.R. (Rossum's Universal Robots, 1920) dello scrittore e drammaturgo boemo Karel Capek, si coniò il termine, manipolando la lingua ceca. Robot, che significa "androide", "operaio artificiale" Capek lo derivò da robota, ossia, corvée, sfacchinata, ma che rimanda anche al russo rabòtat’, lavorare. L'autore, Karel Capek, è figlio di quella Praga Magica in cui si aggirava inquietante il Golem, ma la figura del robot che ideò ha anche un legame di parentela con i Morlocks descritti da H.G.Wells in La macchina del tempo. All'origine dell'intreccio c'è la scoperta dello scienziato-filosofo Rossum (rozum significa "ragione"), che ha trovato la formula della sostanza chimica che serve per dare vita alla materia. Il nipote di Rossum, ingegnere, decide di utilizzare la scoperta per dare avvio alla produzione industriale di automi. Crea così la fabbrica dei Rossum's Universal Robots, esseri artificiali destinati a eliminare il lavoro dalla vita degli uomini. Quando i Robot, per un errore di progettazione diventano troppo simili agli uomini, riescono a ribellarsi, uccidono i detentori del potere e della formula che sta alla base della loro creazione. Rimane in vita solo l'architetto Alquist da cui i Robot vogliono che ritrovi il segreto della vita che era stato bruciato dalla moglie del direttore della fabbrica, Helena, prima di morire. Il dramma si chiude, sfumando i toni cupi che aveva espresso nel corso di tutto lo svolgimento. I robot, infatti, si trasformeranno, evolvendosi in direzione nettamente umana ed acquisteranno sentimenti, dolori, amore, nonché la capacità di procreare inaugurando così un nuovo ciclo di civiltà. Questa, in breve, la trama. Capek, nato nel 1890 a Malé Svatonovice (Boemia) scrisse anche altri testi fantascientifici - come i romanzi Krakatit del 1924 e La Guerra con le salamandre (Vàlka s Mloky, 1936). Qui sono protagonisti esseri straordinariamente simili alle disgustose creature di H.P. Lovecraft.. Morì a Praga nel 1938.
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