Ciclo di Eymerich l'inquisitore di Valerio Evangelisti

 

Eymerich l'inquisitore è il protagonista di otto romanzi,  ma è anche un fumetto, un gioco di ruolo, e molto altro.
È un inquisitore domenicano realmente esistito, nato a Gerona (Catalogna) nel 1320 e morto nel 1399.
Eymerich è il protagonista di otto romanzi di Evangelisti.

Ed ha una missione: estirpare l’eresia con ogni mezzo, lecito o anche illecito – almeno rispetto alla morale comune. Un inquisitore risponde solo all’autorità del Papa. Anzi, solo a  quella di Dio, perché in quei tempi anche il Vicario di Cristo non sempre ha piena legittimità agli occhi della gerarchia cristiana. Può usare la tortura, la menzogna, l’inganno, la minaccia (tanto poi può confessarsi e essere assolto).

E Nicolas è maestro di sotterfugi e sofismi, legittimati dal suo coraggio, dalla sua forza, dalla sua intelligenza del mondo di allora.
Eymerich non esita mai: a ordinare la tortura, il rogo, il massacro di silenziosi – e ora lo sappiamo – innocenti agnelli sacrificali. D’altra parte non risparmia né ai suoi eventuali compagni di strada né a se stesso rinunce, sacrifici, disagi per raggiungere i risultati che si propone. A questo punto capiamo anche il perché: è indistruttibile.

E il suo legame con altri tempi e altri luoghi è sistematicamente evocato dal suo biografo attuale, Evangelisti, che intreccia le vicende che lo vedono diretto protagonista con altre, ambientate nel nostro futuro prossimo, nel nostro mondo, apparentemente indipendenti dal periodo storico e dalle vicende in cui è coinvolto, ma in qualche maniera sotterraneamente intrecciate (possiamo immaginare) con le conseguenze del suo “lavoro”: da una futura guerra nei Balcani, alla confusione con le angherie subite in America da Wilhelm Reich, ad altre ancora…

Tanto da essere ribattezzato dalle sue vittime (in Cherudek) San Malvasio (= San Malvagio).

Valerio Evangelisti, insieme all’Umberto Eco di Il nome della rosa, al Camilleri del Commissario Montalbano, ai Tamburini, Liberatore, Pazienza di Ranxerox, uno dei pochi rappresentanti italiani di una cultura di massa di dimensione veramente internazionale, fondata su un immaginario finalmente emancipato dal provincialismo – fatto in parti uguali di localismo e presunzione – che affligge tuttora la produzione culturale italiana in molte delle sue espressioni.
Le radici di Eymerich e degli altri personaggi di Evangelisti, come il Pantera di Metallo Urlante, affondano nell’immaginario Salgariano, e si apparentano con Diabolik, con il western di  Sergio Leone, con i personaggi della Monelli, e con la tradizione seriale dell’immaginario seriale, legata nel caso dell’Inquisitore più esplicitamente nel gotico e nel weird.

Vale quindi la pena di citare per intero almeno i titoli dei cicli di Eymerich e di Pantera:
 

Ciclo di Eymerich (tutti pubblicati da Mondadori)

  • Nicolas Eymerich inquisitore, 1994;

  • Le catene di Eymerich, 1995;

  • Il corpo e il sangue di Eymerich, 1996;

  • Il mistero dell'inquisitore Eymerich, 1996;

  • Cherudek, 1997;

  • Picatrix, la scala per l’inferno, 1998;

  • Il castello di Eymerich, 2001;

  • Mater Terribilis, 2002.

 

Ciclo del Metallo Urlante

  • Metallo urlante, 1998, Einaudi;

  • Black Flag, 2002, Einaudi;

  • Antracite, 2003, Mondadori.  

 

Evangelisti è anche autore di saggi sulla cultura di massa, tutti pubblicati da L’ancora del mediterraneo, Napoli:

  • Alla periferia di Alphaville, 2000;

  • Sotto gli occhi di tutti, 2004;

  • Distruggere Alphaville, 2006