Ciclo
di Eymerich
l'inquisitore di Valerio Evangelisti
E
Nicolas è maestro di sotterfugi e sofismi, legittimati dal suo
coraggio, dalla sua forza, dalla sua intelligenza del mondo di allora. E
il suo legame con altri tempi e altri luoghi è sistematicamente evocato
dal suo biografo attuale, Evangelisti, che intreccia le vicende che lo
vedono diretto protagonista con altre, ambientate nel nostro futuro
prossimo, nel nostro mondo, apparentemente indipendenti dal periodo storico e
dalle vicende in cui è coinvolto, ma in qualche maniera
sotterraneamente intrecciate (possiamo immaginare) con le conseguenze
del suo “lavoro”: da una futura guerra nei Balcani, alla confusione
con le angherie subite in America da Wilhelm Reich, ad altre ancora… Tanto
da essere ribattezzato dalle sue vittime (in Cherudek)
San Malvasio (= San Malvagio). Valerio
Evangelisti, insieme all’Umberto Eco di Il
nome della rosa, al Camilleri del Commissario Montalbano, ai
Tamburini, Liberatore, Pazienza di Ranxerox,
uno dei pochi rappresentanti italiani di una cultura di massa di
dimensione veramente internazionale, fondata su un immaginario
finalmente emancipato dal provincialismo – fatto in parti uguali di
localismo e presunzione – che affligge tuttora la produzione culturale
italiana in molte delle sue espressioni. Vale
quindi la pena di citare per intero almeno i titoli dei cicli di
Eymerich e di Pantera: Ciclo
di Eymerich (tutti pubblicati da
Mondadori)
Ciclo
del Metallo Urlante
Evangelisti
è anche autore di saggi sulla cultura di massa, tutti pubblicati da
L’ancora del mediterraneo, Napoli:
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