Sun Ra,
il signore degli anelli di Saturno di Beatrice Ferrara | ||
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1. “E
così [apparve] questo riflettore. Somigliava ad un riflettore, ma adesso lo definirei più una macchina di energia, e mi illuminò. Il mio corpo si trasformò in un fascio luminoso. Come sai, quando un riflettore fa luce su qualcosa, si vedono anche dei piccoli granelli di polvere. Era proprio così che sembrava: io riuscivo a vedere attraverso il mio corpo ed iniziai a salire, ad una velocità impressionante, verso un'altra dimensione, un altro pianeta”. Sun Ra, citato in Mark Sinker, “Loving the Alien. Black Science Fiction”, The Wire, Issue #96 (February 1992), http://www.thewire.co.uk/ articles/218/print (20/03/2008). Le traduzione dei testi di Sun Ra in questa articolo sono di Beatrice Ferrara. | 2. “Io
penso a me stesso come ad un completo mistero. Per me stesso”. Sun Ra, citato in Tongues of Fire, “‘Lost in the Stars’: Hitching a Lift Down Sun Ra’s ‘Strange Celestial Road’”, http://www.tongues-of-fire.co.uk/ pdf/lost_in_the_stars.pdf, (21/03/2008). | 3. “Io non sono umano. Non ho mai chiamato nessuno “madre”. […] Non ho mai chiamato nessuno “padre”. Non mi è mai venuto in mente di farlo. […] [Q]uesto pianeta non è abitato soltanto da umani: è abitato anche da alieni. […] Il punto caldo di questa scena sono gli Stati Uniti. […] Non è mai successo, nell’intera storia del mondo, che un popolo intero sia stato preso e portato in un altro posto attraverso la Sezione Commerciale, se non qui. […] Qui è successo. […] A quella gente non serviva il passaporto. Sono entrati come gente fuori posto. […] Semplicemente, quelli lì hanno preso della gente e l’hanno fatta entrare dicendo: “Non prestar loro attenzione, non sono nulla…sono quasi bestie”. Sun Ra, “‘Fallen Angel’. Excerpt from an Interview with Rick Theis”, Semiotext(e) 12, Oasis, Vol. 4 No. 3 (1983), http://www.semiotexte.com/ documentPage/fallenAngel.html, consultato il 17/03/2008 (corsivo nel testo; nota dell’autrice). | ||||