Figurine di sapere/Gli album didattici ed enciclopedici degli anni Cinquanta e Sessanta di A.A.V.V.

Quelle dei calciatori sono in assoluto le figurine da collezionare più famose e diffuse tra gli adolescenti di 40/50 anni fa. Non erano le uniche però, anzi. Erano integrate da Campioni dello sport e affiancate da altre raccolte, in genere caratterizzate da una spiccata vocazione didattica. Il mondo del futuro, Storia & Natura, Uomini illustri sono alcune delle raccolte ospitate dalla mostra Figurine di sapere/Gli album didattici ed enciclopedici degli anni Cinquanta e Sessanta e riproposte nell’omonimo catalogo. Figurine realizzate da editori  specializzati, (Astra, Lampo, Nannina, B.E.A., Folgore e , ovviamente, Panini), che trattavano di tutto, “con la sola eccezione delle due discipline-madri, la matematica e la lingua italiana, il cui grado di astrazione, di codificazione simbolica, le rende refrattarie  ad ogni raffigurazione” come precisa  Roberto Farnè nel saggio contenuto nel catalogo.
Se poi si pensa alla magistrale divulgazione operata da Alberto Manzi con Non è mai troppo tardi, si scorgerà meglio la dimensione narrativa che ha presieduto (e presiede oggi con altri media) alla rappresentazione di massa della realtà. Qui si possono scorrere visioni del progresso e della storia di una fase storica segnata dalla speranza in un futuro migliore, fatto di benessere grazie alle meraviglie della scienza e della tecnica. Amarcord, certo, ma qui non viene riproposta solo l’infanzia perduta di quella generazione, ma anche quella delle successive, dalle più combattive alle più rassegnate.

Gennaro Fucile

A.A.V.V.

Titolo: Figurine di sapere/Gli album didattici ed enciclopedici degli anni Cinquanta e Sessanta

Editore: Museo della figurina

 

 

 

La caduta della casa Usher di Jean Epstein

Jean Epstein è uno dei più arguti teorici del cinema, sebbene uno dei meno celebri ed acclamati. Nei primi anni del XX secolo ha sottolineato, con acume ancor oggi difficilmente pareggiabile, la consonanza delle procedure estetiche filmiche con la cultura del Novecento, fatta di tensione continua tra razionalismo e irrazionalismo. Epstein è, però, prima di tutto un abile cineasta. L’Ermitage riscopre un piccolo capolavoro muto del regista francese. Il film, che prende il titolo da un racconto di Edgar Allan Poe, condensa però in sé più racconti dello stesso autore, come Il ritratto ovale e Ligeia, magari adattati e modificati in funzione di una trama unitaria.

Nel film si narra della decadenza degli Usher. Sir Roderick tiene segregata la moglie in casa e, in virtù di un irresistibile impulso alla pittura iscritto nel codice genetico della famiglia, ne dipinge compulsivamente un fantastico ritratto. Alla perfezione estetica del quadro fa da contraltare la progressiva debilitazione della donna, il suo graduale deperimento. Lo svilimento della donna, l’ossessione dell’uomo trovano riscontro nel disfacimento sempre più energico della casa, che quasi sembra armonizzarsi con il declino dei personaggi. Gli spazi perdono la funzione di vuoto arredo e diventano protagonisti “pieni”, mentre gli oggetti semoventi traducono l’inquietudine pervasiva. E la decadenza generalizzata trova nell’estetica filmica, alquanto innovativa per il tempo, una declinazione esemplare.

Luca Bifulco

La caduta della casa Usher

Titolo originale: La chute de la maison Usher

Regia: Jean Epstein

Paese: Francia

Anno di produzione: 1928

Principali interpreti: Marguerite Gancer, Jean Debencourt, Charles Lamy, Fournez-Goffard

Produzione: Ermitage, 2007

Lingue: Edizione originale con sottotitoli in italiano

Contenuti speciali: Biografia, filmografia e curiosità su Jean Epstein e Luis Buňuel; Sinossi; note e curiosità sul film; biografia, filmografia e curiosità su Edgar Allan Poe; Poe al cinema.

Prezzo indicativo  
€ 14,00

 

 

Vicarious di Tool 

Creature vermimorfi dal volto vagamente semiumano, o forse mostruosi spermatozoi, esseri comunque alterati da chissà quale mutazione ed espulsi dalle orbite di ciò che resta di un bipede antropomorfo, poco più di uno scheletro che vaga su un pianeta desertificato da un sole nero a sua volta moribondo, seguito da innesti osceni di immonde creature. È solo l’inizio di Vicarious, che da qui si inoltra in una spirale di altre mutazioni, di morte, viaggi iniziatici, rinascita, o forse tutt’altro, dipende dai deliri e dalle disperazioni che si preferiscono, poiché la trama è a dir poco aperta. A due anni di distanza dall’uscita dell’album che lo conteneva, (10.000 Days) il brano viene pubblicato in versione estesa, Dvd single in formato digipack. Un altro degli inimitabili clip della band, l’ottavo includendo la versione non censurata di Ænema.

Visionari estremi, musicalmente vengono catalogati come progressive metal o altre fumose etichette che non gli rendono giustizia. Il gruppo ha anche una produzioni di video che non temono il confronto con le allucinazioni alla HR Giger, raffinatissimi incubi che si devono ad Adam Jones, chitarrista del gruppo, ma anche designer di effetti cinematografici: ha lavorato, ad esempio, in Predator 2, Jurassik Park e Terminator 2. Un esperto di mostruosità e collaterali. Il video è firmato insieme a Alex Grey. Tutte le immagini sono generate al computer. Splendida confezione che propone delle immagini visionabili in 3D grazie a un paio di lenti stereoscopiche.

g.f.

Tool

Titolo originale: Vicarious
Regista:
Adam Jones, Alex Grey

Paese: Stati Uniti

Anno: 2007

Prezzo indicativo
€ 9,99