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Poste e telegrafi di Alessandro Stefana Benvenuti nelle ghost town del vecchio west e nei loro sconfinati dintorni, dove riverberano culture di ogni latitudine. Poste e telegrafi, scrive, infatti, Stefana nelle note “è una mescolanza di strumenti elettrici ed acustici, alcuni provenienti dalla tradizione africana: kalimba e balafon, altri dalla tradizione americana: banjo e pedal steel guitar oltre a vecchi congegni elettronici tra cui loop di vinili, strings machine, arpeggiatori, omnichord”. Cercando una pista personale da seguire tra canyon e minere abbandonate, come fecero anni fa gli A Small Good Thing, Stefana stila una gustosa scaletta. Western & Soda sembra voler introdurre con il classico banjo una avventura di Lucky Luke, ma ambientata nella savana. In Semi tostati di Cielo una chitarra ricama morbide trame senza tempo, sorretta da beat elettronici in sottofondo e dopo un liquido interludio percussivo ritorna in scena volando ancora più in alto. Malinconica meditazione, Motel è il momento più lirico dell’album, cui ruvida si contrappone Poste e telegrafi blues, furibonda cavalcata elettrica in compagnia della chitarra ospite di Marc Ribot. Fiori campionati è la traccia più imparentata con la neo tradizione western, quella ambient alla Ry Cooder e Bill Frisell after Nashville. Whales Cemetary è blues scavato in profondità dal clarinetto basso di Enrico Gabrielli e Titoli di coda è chiusura sognante, dall’incedere delicato. Ottimo esordio, anche ordinabile direttamente all’autore (www.alessandrostefana.com). g.f. |
Alessandro Stefana Titolo: Poste e telegrafi Etichetta: Important Distributore: Goodfellas
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Beyond Even (1992-2006) di Robert Fripp/Brian Eno Robert Fripp e Brian Eno rispuntano in coppia dopo aver pubblicato nel 2004 Equatorial Stars, quasi trent’anni dopo Evening Star. In realtà, in diverse occasioni, i due si sono ritrovati a registrare insieme nel corso della loro ormai quasi quarantennale frequentazione. Lo provano questi tredici inediti che ripercorrono il periodo compreso tra il 1992 e il 2006. Naturalmente il calibro dei due crea l’aspettativa del capolavoro, come sempre accade in presenza di pesi massimi del genere. Non è così, ma il disco non delude, non è una replica del precedente, anzi la presenza di suoni dai tagli diversi propone a tratti un duo inusuale rispetto ai trascorsi, facendo dell’’eterogeneità proprio il punto di forza del disco. Infatti, qui il ritmo è spesso protagonista, dall’iniziale Ringing Beat a Tripoli 2020 dai battiti squadratissimi, dalla sincopata The Idea Of Decline con tanto di distorsioni frippertroniche fino alla conclusiva Criss Cross In Lust Storm, dura, aggressiva, techno–dub. Complessivamente, c’è forse più Eno, in formato musiche per films che Fripp, in bella evidenza soprattutto in Sneering Loop, distorta magistralmente. La continuità con il precedente disco è affidata alle misteriose Deep Indian Long e Glass Structure, alle apollinee Timean Sparkles e Hopeful Timean, dotate di uno struggente senso dell’infinito, e alle impenetrabili Dirt Loop e Voices. Un neo: l’edizione limitata in doppio cd con le tracce mixate insieme e in versione singola. Un po’ una stupidaggine. g.f. |
Robert Fripp/Brian Eno Titolo: Beyond Even (1992-2006) Etichetta: Panegiric/Discipline Records Distributore: Self Distribuzione
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Songs Such As No Radio Plays di AOEmusic Un cd-r, ovvero un disco autoprodotto, che con garbata polemica verso il mainstream musicale si intitola “La musica che la radio non trasmette”. È il primo disco di AOEmusic, dove AOE sta per Acceleration Of Emotions e dietro la sigla c’è Sergio Pigozzi, musicista veronese al suo esordio in proprio, ma con diverse esperienze alle spalle, nonostante la giovane età. L’album si compone di dieci tracce, di quelle proprio adatte, invece, ad essere anche mandate nel cuore della notte in FM. Sequenze cinematografiche, la music for films di Sergio Pigozzi, se non fosse fuorviante come paragone musicale. Prendiamo solo il concetto, una narrazione sonora, soundtrack di un racconto per immagini, la musica qui racconta di una felicità sognata, persa, inseguita a tratti afferrata, attimi di riflessione, altri di rassegnazione, squarci luminosi, si procede così per sensazioni, tra colpi di scena, costruendo una trama di suoni piacevolmente variegata. Malinconia di quella che fa bene. Canzoni senza parole, parafrasando il ciclo di composizioni di Felix Mendhelsson, melodicamente avvincenti. Piacciono in particolare Beat Off, viaggio sulla tastiera di un pianoforte sospinti da battiti elettronici, New Radio dal tema avvincente e contraddistinta da un sapiente uso degli archi, la romanticissima AM (complici i violini) e la misteriosa sin dal titolo XJ2911, ambientata nel regno delle penombra. Stupisce nel finale la techno-cavalcata, Time For FM, forse l’inizio di un altro film. Ottimo esordio. g.f. |
AOEmusic Titolo: Songs Such As No Radio Plays Etichetta: autoprodotto Distributore: s.pigozzi@yahoo.com
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