:: AA.VV. – Le Visionarie. Fantascienza, fantasy e femminismo: un’antologia
– (a cura di Ann & Jeff VanderMeer) – Nero Editions
Se siete dell’idea che la fantascienza sia un gioco per soli uomini, è il libro che fa per voi. Se al contrario non rientrate nella suddetta categoria, con ogni probabilità non vi sarete lasciati scappare questo libro. L’intento dei curatori era di contribuire a “una conversazione in costante divenire”, rendendo giustizia alla “grande fioritura di speculative fiction femminista in grado di trasformare una volta per tutte la SF e il fantasy”. A dargli man forte ventinove autrici, in un caleidoscopio di voci e visioni. Tra le altre citiamo per puro gusto personale Ursula Le Guin, Alice Sheldon, Joanna Russ, Octavia Butler, Leena Krohn, Karin Tidbeck, Kelley Eskridge. Una lettura fondamentale.
:: Samuel Beckett – Lettere 1929-1940 – Adelphi
Impresa monumentale quella intrapresa da Adelphi nel proporre i quattro volumi delle lettere scritte dall’irlandese che, si deve precisare, non sono poche. Beckett scriveva continuamente, a volte istantanee riflessioni, semplici sfoghi e imprecazioni assortite, oppure lunghe e meditate riflessioni sulla letteratura e l’arte in generale, come nel caso famoso della cosiddetta Lettera tedesca scritta ad Axel Kaun nel 1937. In totale, una selezione di 2.500 lettere, oltre a 5.000 riportate nelle note, da un totale di oltre 15.000. Tra cimenti poetici, studi e saggi, qui assistiamo alla nascita dei primi anti eroi beckettiani, Belaqua e Murphy, e di alcune grandi amicizie.
:: Jacques Bergier – Elogio del fantastico – Il Palindromo
Pubblicato per la prima volta in Italia in occasione del quarantennale della scomparsa dell’autore, Elogio del fantastico è un’introduzione al realismo fantastico che Bergier aveva già introdotto con Louis Pauwels nel celeberrimo Il mattino dei maghi. Qui, senza lasciarsi prendere la mano dal gusto per il misterioso e l’esoterico di Pauwels, Bergier presenta dieci “autori magici” imprescindibili: John Buchan, John W. Campbell, Ivan Efremov, Robert E. Howard, Stanislaw Lem, C.S. Lewis, Arthur Machen, Abraham Merritt, Talbot Mundy, J.R.R. Tolkien. Una magnifica guida alla lettura, per scoprire alcuni autori ancora ignoti in Italia e riscoprirne di famosi in una nuova luce.
:: Roberto Bolaño – Lo spirito della fantascienza – Adelphi
La primissima “indagine letteraria” dell’esule cileno, uscita postuma nel 2016, è presto giunta anche da noi per il più elegante degli editori italiani. Un romanzo sulla giovinezza e sulla fantascienza, scritto da un autore di culto animato da sincera passione, che riserva autentiche chicche nelle lettere scritte da uno dei protagonisti ai suoi idoli letterari, tutti maestri del genere (tra gli altri Fritz Leiber, Ursula Le Guin, Robert Silverberg, Philip J. Farmer e Alice Sheldon). Una scrittura camaleontica, da un demiurgo della parola, nonché raffinato affabulatore, che si mette a nudo nei suoi personaggi prestando loro le proprie ossessioni e i propri timori. Ideale porta d’accesso agli universi letterari di Bolaño.
:: Nick Bostrom – Superintelligenza – Bollati Boringhieri
Uno dei libri più influenti del decennio, Superintelligenza di Nick Bostrom arriva finalmente in Italia. Pioniere del movimento transumanista, teorico della realtà simulata, filosofo all’Università di Oxford, fondatore del Future of Humanity Institute sui rischi esistenziali, Bostrom è tra le voci più ascoltate nella Silicon Valley e in questo libro lancia un allarme sui rischi di una corsa incontrollata all’intelligenza artificiale, elaborando inquietanti scenari what if su una superintelligenza in grado di affrancarsi dai suoi programmatori. L’impostazione filosofica rende forse poco scorrevole la lettura, ma è quel che occorre per affrontare un tema dove è facile peccare di semplificazione (o di allarmismo).
:: William Burroughs – Interviste – il Saggiatore
Una grande operazione editoriale, curata dal critico Sylvère Lotringe, dedicata al più pericoloso degli scrittori, che qui conversa con Allen Ginsberg, Gregory Corso, Brion Gysin, David Bowie, Tennessee Williams, Christopher Isherwood, Patti Smith e altri ancora. Ragiona a più riprese su tutti i temi in qualche modo in circolo nelle sue storie: il virus del linguaggio, il controllo, le droghe, il Sessantotto, le epidemie, le tecniche di scrittura (cut-up, fold-in), il futuro dell’umanità, i viaggi nello spazio/tempo, omosessualità, rivoluzione elettronica, mettendo a nudo il suo retroterra culturale e soprattutto i suoi incubi, non certo pochi. E dire che non amava le interviste.
:: Mark Fisher – Realismo Capitalista – Nero Editions
Sono ben nove gli anni che separano la pubblicazione originale di questo indispensabile pamphlet dall’uscita da noi. Troppi, per un volumetto che fin dall’esordio bruciava dall’urgenza di essere letto da tutti. Ma non abbastanza da renderne meno indispensabile, oggi e qui, la lettura. L’analisi di questa lunga era in cui il capitalismo ha saturato “l’orizzonte del pensabile” procede toccando molti punti forti: dall’austerità alle riforme neoliberiste dell’istruzione, alla privatizzazione dello stress. Un testo denso ma non astratto, implacabile ma non chiuso: attraversa tutto il male, per dirci infine che “tutto è ancora possibile”. E a questo, seguendo il ritmo acceso del pensiero di Fisher, si finisce, con disperata speranza, per credere.
:: Mark Fisher – The Weird and the Eerie: lo strano e l’inquietante nel mondo contemporaneo – minimum fax
“The Weird”: quello che non dovrebbe stare lì dov’è. “The Eerie”, quello che non dovrebbe esserci affatto o che stranamente manca. Sono le due esperienze estetico-esistenziali di cui parla Fisher, a partire da una galleria di artisti e opere impressionanti, tra cui Howard P. Lovecraft, Philip K. Dick, Margaret Atwood, Stanley Kubrick. Fisher non era un pensatore da leggere comodamente in poltrona, né uno da sfoggiare nel salotto buono dell’Accademia. E se la sua prematura scomparsa rischia di confonderci le idee in merito (mescolando necessario riconoscimento a qualche addomesticamento di troppo) questo testo dimostra che è la sua stessa inarrestabile scrittura a scongiurare ogni pericolo.
:: Graziano Graziani – Catalogo delle religioni nuovissime – Quodlibet
Dalla Chiesa del Giovedì Scorso, secondo cui il mondo è stato creato una settimana fa, al Kopimismo, culto dell’informazione liberamente copiabile; dalla Chiesa Maradoniana, che celebra anche matrimoni in nome del D10S, al Culto della Teiera Gigante nato (e poi messo al bando) in Malesia; passando per i raeliani, i pastafariani, i neo-pagani, i culti psichedelici, le religioni scientifiche e il culto di Putin. Sono solo alcune delle voci del Catalogo delle religioni nuovissime di Graziano Graziani, scrittore e giornalista culturale già autore per Quodlibet di Atlante delle micronazioni. Senza mai scadere nell’irrisione, ma con garbata ironia e sincera curiosità, l’autore ci accompagna per mano oltre il confine del sacro.
:: Paul Halpern – Il labirinto dei quanti – Codice
Dopo quelle di Albert Einstein ed Erwin Schrödinger, il fisico e storico della scienza Halpern affronta le vite parallele di John Wheeler e Richard Feynman, pilastri della “nuova fisica”. Il labirinto quantistico del titolo fa riferimento alla somma sui cammini di Feynman, introdotta come metodo di calcolo dell’elettrodinamica quantistica, e che ha aperto la strada all’idea che nel mondo dei quanti non esista una sola storia, ma un numero potenzialmente infinito di storie diverse, che secondo Wheeler potrebbero descrivere universi diversi. Personalità molto diverse che, lavorando insieme (anche al progetto Manhattan), contribuirono a rifondare l’edificio della fisica.
:: Bohumil Hrabal – Lezioni di ballo per anziani e progrediti – Einaudi
Affabulazione pura, un novelliere concitato, a tratti frenetico, sempre incontenibile. Inebriano e stordiscono le mille e una storia raccontate dall’interminabile monologo di un anziano ma quanto mai vispo calzolaio. Adorabile libricino uscito nel 1964 e mai tradotto da noi, che cuce insieme memorie accuratamente imprecise del narratore, il suddetto calzolaio, nel corso del tempo anche maltatore nonché cantante e ballerino (e soldato ai tempi della Prima Guerra mondiale). Echi dello Švejk di Jaroslav Hašek, dell’alter ego di Louis-Ferdinand Céline, il professor Y, e soprattutto Hrabal stesso, la sua lingua, pura invenzione, poesia, sberleffo e un mucchio di “belle sventolone”.
:: Alexandre Laumonier – 6|5 – Nero Editions
Un oggetto narrativo non identificato per i tipi della neonata collana di Nero. Un saggio scritto con il piglio del romanzo thriller da un esperto di analisi finanziaria, che ci introduce ai misteri del trading algoritmico ad alta frequenza. Una storia di faide e di rivalità, di ascese fulminanti e di cadute catastrofiche, con inattesi slanci di idealismo. Un’epica che non lesina incursioni nei territori del tragicomico a seconda delle figure portate in scena e dipinte ora con spietato distacco, ora con umana simpatia. Ammirevole la lucidità dell’autore, in grado di penetrare la nebulosità di un campo tanto affascinante quanto ermetico.
:: Ursula K. Le Guin – Ritrovato e perduto – Mondadori
Mondadori raccoglie in questo volume della pregevole collana Oscar Fantastica materiale edito e inedito della grande autrice americana, icona della fantascienza anarchica, utopica e femminista, purtroppo scomparsa lo scorso gennaio. Insignita nel 2014 della National Book Foundation Medal for Distinguished Contribution to American Letters, tenne in quell’occasione uno storico discorso sulla libertà artistica, omaggiando i colleghi scrittori di genere, definiti “realisti di una realtà più grande”. Il volume include anche il romanzo breve Paradisi perduti, già uscito nella collana Odissea Fantascienza di Delos Digital e insignito nel 2014 del Premio Italia.
:: Stanislaw Lem – Golem XIV – Il Sirente
Golem XIV è il più avanzato supercomputer mai prodotto dalla civiltà umana: come in tutte le principali storie di Lem, i tentativi di decifrare i pensieri di Golem XIV da parte dei suoi programmatori sono destinati a fallire. Sarà lo stesso computer, in una serie di “conferenze” tenute a un ristretto uditorio, a fornire la sua visione del mondo, dei limiti della specie umana e del suo sforzo di comprendere l’universo. Come già con La voce del padrone, ricostruzione fittizia di un programma di ricerca sull’intelligenza extraterrestre, Golem XIV è uno pseudobiblion che si rivela tuttavia di straordinaria attualità nel dibattito contemporaneo sui rischi della superintelligenza.
:: Thomas Ligotti – La straziante resurrezione di Victor Frankenstein – il Saggiatore
Per la sua ultima fatica letteraria, lo scriba del caos ha allestito una galleria di figure dell’immaginario. Un gioco intellettuale che coinvolge gli scienziati folli (Moreau, Jekill e Frankenstein), gli immortali (l’uomo lupo e il vampiro/Dracula), fantasmi (del museo delle cere e dell’Opera) e altro ancora, incluse le rivisitazioni di alcune storie del maestro Edgar Allan Poe e reinvenzioni biografiche su Howard Phillips Lovecraft. Miniature nero pece, condensati di filosofia e metaletteratura. Ligotti dispensa un’altra lezione di salutare tragicità. Leggerlo non procura alcun conforto, anche se, in un gesto di involontaria pietà, regala nell’introduzione alcune avvertenze per l’uso.
:: Mark O’Connell – Essere una macchina – Adelphi
Di transumanesimo si parla sempre di più e il fatto che il tema sia approdato in una casa editrice blasonata come Adelphi dà un’idea della sua influenza. Mark O’Connell dà vita a una magistrale inchiesta di giornalismo narrativo sulla filosofia più futuristica e bizzarra dei tempi moderni, visitando stabilimenti di criogenica, partecipando a meeting in cui si discute di immortalità, viaggiando con un candidato transumanista alla Casa Bianca a bordo di un improbabile “Immortality Bus”. Un viaggio immaginifico tra tecnologia e misticismo che mostra l’ottimo stato di salute della tecnocultura californiana.
:: Matthew Phipps Shiel – La nuvola purpurea – D Editore
D Editore presenta in una nuova traduzione questo classico del perturbante del primo Novecento. Impregnato del gusto decadente della sua epoca, influenzato dalle suggestioni della Storia di Arthur Gordon Pym di Edgar Allan Poe (1838), il romanzo di Shiel anticipa ossessioni e timori della fantascienza post-apocalittica che avrebbe trovato uno sbocco fecondo nella letteratura britannica del secondo Novecento, rivelando al contempo un’inattesa sintonia con le tendenze più recenti del genere (quella climate fiction che mette al centro dell’indagine gli esiti del cambiamento climatico). Elogiato da Howard P. Lovecraft in uno dei suoi saggi più citati.
:: J.R.R. Tolkien – Lettere – Bompiani
Pubblicate inizialmente con l’evocativo titolo La realtà in trasparenza, le lettere di Tolkien curate dal suo biografo Humphrey Carpenter tornano dopo diversi anni in cui l’ultima edizione era entrata nel mercato dei rari, affidate a una traduzione decisamente più attenta da parte di Lorenzo Gammarelli dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. Una lettura fondamentale per comprendere il processo di invenzione della Terra di Mezzo e il lungo percorso di stesura del Signore degli Anelli e del Silmarillion, che vedrà la luce solo dopo la morte dell’autore. Lettere che non solo chiariscono il pensiero di Tolkien, ma costituiscono, di per sé, una piacevole lettura.
:: Jeff VanderMeer – Borne – Einaudi
La VanderMeer-mania in Italia non accenna a placarsi, grazie ai diversi editori che stanno portando nel nostro paese tutto il suo catalogo. Borne è a tutti gli effetti un “sequel” della fortunata Trilogia dell’Area X: si ambienta in un mondo post-apocalittico successivo a imprecisate catastrofi ecologiche, una sorta di mondo di mezzo tra il nostro e l’Area X. Anche qui si aggirano creature incomprensibili trasformate dall’ecocidio e dalla deriva biotecnologica, tra cui la creatura eponima che, come un piccolo Gesù bambino, sembra essere nata per assumere su di sé le colpe dell’umanità e garantirle un nuovo futuro. Prova riuscitissima di maturità letteraria.
:: Wu Ming – Proletkult – Einaudi
Storia e creazione fantastica si fondono nel ritorno del collettivo bolognese. Proletkult non delude e imbastisce un’inchiesta sugli esiti della Rivoluzione d’Ottobre, con lo slancio ideale dei suoi primi fautori piegato dalla cupidigia umana della nomenklatura di Partito. Un capolavoro che concilia rigore storico e immaginazione anarchica, denudando i paradossi di quello che si tende ormai a identificare come comunismo e che invece rappresenta l’antitesi dei presupposti, quelli sì davvero rivoluzionari, teorizzati da Aleksandr Bogdanov, alla cui riscoperta questo libro e la recente ristampa del suo Stella rossa (Agenzia Alcatraz) contribuisce in maniera decisiva.