Fantascienza, il XXI secolo (5):
generazioni e ri-generazioni

Quinta parte di una mappa della letteratura sci-fi del ventunesimo secolo. Autori nuovi e maestri del genere alle prese con il nuovo Millennio, tra rivisitazioni di temi storici ed esplorazioni inedite.

Quinta parte di una mappa della letteratura sci-fi del ventunesimo secolo. Autori nuovi e maestri del genere alle prese con il nuovo Millennio, tra rivisitazioni di temi storici ed esplorazioni inedite.


Nei precedenti contributi di questa sorta di guida alla fantascienza del Duemila, abbiamo preso in considerazione innanzitutto l’annosa questione se la fantascienza sia morta e analizzato il suo percorso attraverso il Novecento, per poi in seguito soffermarci sulle opere pubblicate nell’ultimo quarto di secolo dai “veterani” della science fiction, vale a dire quegli autori e quelle autrici già in attività nel secolo scorso, che hanno contribuito con nuovi lavori all’evoluzione del genere anche dopo lo scoccare del 2000.
È arrivato ora il momento di analizzare le ultime generazioni che stanno dando forma alla fantascienza dopo il giro di boa del Millennio.

Fantascienza britannica: oltre i confini dello spazio…
Tra gli autori saliti alla ribalta dopo il 2000, cominciamo dalla nutrita pattuglia di autori britannici che tengono in vita il cosiddetto British Boom, una massa critica che negli anni di passaggio dal vecchio al nuovo secolo, con il peso specifico delle loro opere, hanno continuato a tenere a metà strada tra le due sponde dell’Atlantico il baricentro della science fiction anglofona (e di conseguenza, ça va sans dire, del panorama globale): molti – Iain M. Banks, Ken MacLeod, M. John Harrison, Richard Calder, Gwyneth Jones, Stephen Baxter – li abbiamo citati in precedenza, ma molti altri ne possiamo aggiungere.
China Miéville (1972) esordisce nel 1998 e i suoi primi lavori – tra cui spicca l’imponente trilogia del Bas-Lag – hanno rimodellato i confini del fantastico, in particolare del filone New Weird, amalgamando elementi horror, fantasy e fantascientifici. La componente weird della narrativa di Miéville emerge anche nei lavori la cui continuità con la fantascienza è più netta: l’oceano deserto noto come Railsea nel romanzo omonimo (2012) è abitato da talpe giganti e attraversato da binari senza fine; le città complementari di La Città & la Città (2009), il romanzo più premiato dell’autore con un World Fantasy Award, un premio Hugo, un Arthur C. Clarke, un Locus e un BSFA, convivono sovrapposte, unite e separate allo stesso tempo, intersecate nello stesso spazio, e l’indagine di un ispettore della Squadra Crimini Estremi porta alla scoperta di una terza città di cui si favoleggia, inestricabilmente legata alle prime due. Embassytown (2011) è un tour de force narrativo che segue le avventure di Avice Benner Cho nella città del titolo, sul pianeta Arieka, ai margini dell’universo conosciuto.

Embassytown è abitata dagli Host, alieni la cui Lingua, richiedendo l’uso di due bocche, è impossibile da articolare per gli esseri umani, che per questo avviano la programmazione genetica dei cosiddetti Ambasciatori, gemelli che condividono la stessa mente e in questo modo riescono a comunicare con gli alieni per intrattenere relazioni commerciali basate sulla loro preziosa biotecnologia. Ma cosa accade quando il linguaggio ha il potere di plasmare il pensiero? Lo scopriranno gli Ariekei a loro spese. Miéville si è espresso con risultati eccellenti anche nella dimensione del romanzo breve, con L’uomo del censimento (2016), storia molto apprezzata per l’atmosfera di stranezza e inesplicabilità che riesce a intessere intorno al lettore, e Gli ultimi giorni della Nuova Parigi (2016), in cui il potere immaginifico dell’arte surrealista diventa un’arma contro i nazisti, per le strade di una Parigi alternativa in cui la Seconda guerra mondiale è ancora in corso.
Richard K. Morgan (1965) riscrive invece Raymond Chandler e la tradizione dei detective hard-boiled nella sua serie di Kovacs, composta da Altered Carbon (2002), Angeli spezzati (2004) e Il ritorno delle furie (2005), tutti impreziositi dalla traduzione del decano della fantascienza italiana Vittorio Curtoni, inizialmente portati in Italia dall’Editrice Nord e in seguito ristampati da TEA. In una galassia colonizzata dall’umanità sfruttando un’avanzatissima tecnologia aliena rinvenuta nel sottosuolo marziano, la coscienza è un flusso di pura informazione che può essere trasmesso attraverso gli abissi siderali per essere riversato a destinazione in un corpo a noleggio. Takeshi Kovacs è un reduce di guerra che echeggia Marlowe e i detective della scuola hard-boiled, un personaggio unico e indimenticabile con tante vite alle spalle quanti sono i pianeti che ha visitato, in lotta per la sopravvivenza e per mantenere vivo, con un senso ostinato dell’etica, la memoria dei suoi simili: anche di quelli che la storia ha decretato come perdenti (cfr. De Matteo 2008). Dal ciclo, Netflix ha tratto una non fortunatissima serie in due stagioni che, nonostante le intriganti premesse iniziali, finisce per sacrificare il solido messaggio politico postcolonialista e antimperialista di Morgan in una trama inutilmente confusionaria e contorta. Altri titoli dell’autore britannico, che per un periodo si è dedicato al fantasy grimdark con la trilogia Cosa resta degli eroi, sono lo standalone Business. Il futuro è in vendita (2004) e la trilogia di Black Man (2007-2024, inedita in italiano), che muovono una critica implacabile al capitalismo attraverso storie ad alto tasso di adrenalina, ambientate in futuri dominati dalla violenza. Benché tecnicamente abbia esordito nel 1997, Jon Courtenay Grimwood (1953) pubblica le sue opere di maggior rilievo nel nuovo secolo, a partire dalla celebrata Arabesk Trilogy, tradotta da Chiara Reali per i tipi di Zona 42: in un futuro prossimo ucronico a elevata concentrazione tecnologica, Pashazade (2001), Effendi (2002) e Felaheen (2003) ci conducono per le strade di El Iskandryiah, libera città dell’impero ottomano e crocevia di spie e contrabbandieri, che prospera su una trama di inganni e segreti.

A partire dal 2000, con toni meno idealistici di Banks e più cupi dei colleghi americani, il gallese Alastair Reynolds (1966) propone la propria personale rivisitazione dei topoi dell’avventura spaziale, contribuendo a plasmare il filone in ascesa della cosiddetta New Space Opera. Lo fa con la serie dello Spazio della Rivelazione, che si compone ad oggi di otto romanzi: Revelation Space (2000), Redemption Ark (2002), Absolution Gap (2003), Inhibitor Phase (2021) e i fuori serie La città del cratere (2001), Il Prefetto (2007), I fuochi di Elysium (2018) e Vendetta (2023, nonché di un certo numero di romanzi brevi e racconti, tra cui ricordiamo almeno La guglia di sangue (2001), I giorni di Turchese (2002) e “Glaciale” (2001), che ampliano ulteriormente l’esplorazione di questo universo disseminato di minacce esistenziali per la sopravvivenza della civiltà umana. Nell’affresco cosmico di Reynolds, fazioni postumane coesistono con sfuggenti civiltà aliene, una guerra fredda di proporzioni interstellari si consuma dietro le quinte e la minaccia di annichilamenti planetari e genocidi è mascherata dai normali traffici commerciali e silenziata dalle distanze siderali che separano gli avamposti umani. Il debito di Reynolds nei confronti del canone (Lovecraft), come anche dei precedenti innovatori del genere (tra cui certamente Bruce Sterling con la sua Matrice Spezzata), è indiscutibile, ma il suo vasto e variegato affresco cosmico si segnala comunque per un certo tasso di originalità, oltre che per personaggi ricchi di sfaccettature e di angoli oscuri sepolti nelle loro vite passate. Malgrado l’avanzatissimo livello di progresso tecnologico raggiunto dalle colonie future, Reynolds tende a connotarle con la stessa ambiguità che contraddistingue le società umane attuali, insidiate dalla corruzione anche quando sembrano sorrette dagli intenti più nobili. Fuori da questo filone principale della sua produzione si collocano invece i più brevi L’ultimo cosmonauta (2010), Proiettili lenti (2015) e Permafrost (2019), che propongono originali incursioni nell’ucronia, nell’avventura spaziale e nel viaggio nel tempo, e il poderoso Le cronache di Medusa (2016), scritto a quattro mani con Stephen Baxter.

Una (cyber)space opera
Una space opera fortemente contaminata con la sensibilità cyberpunk ma anche con una chiara impostazione politica è quella di Neal Asher (1961), che dopo aver pubblicato narrativa breve per tutti gli anni Novanta si è segnalato per una fantascienza dichiaratamente votata all’intrattenimento, ma mai di semplice escapismo. Fin dall’esordio sulla lunghezza del romanzo, avvenuto nel 2001 con Gridlinked, le sue opere hanno fissato le coordinate di una variegata società postumana interstellare del futuro (nota come Polity Universe), in cui portali denominati runcible collegano i mondi colonizzati ed eroi provvisti di corpi potenziati si confrontano in trame ricche di azione con le minacce che ne mettono a repentaglio la stabilità, incarnate di volta in volta da intelligenze artificiali ribelli, derive fondamentaliste, menti alveare o misteriosi manufatti prodotti da antiche civiltà aliene. Tra gli altri titoli della sua vasta produzione, menzioniamo almeno The Skinner (2002) e Dark Intelligence (2015), che fissano il punto di partenza di due trilogie ambientate sullo stesso sfondo di Gridlinked ma strettamente legate da una continuity interna (rispettivamente la serie di Spatterjay e quella della Trasformazione). In Italia, purtroppo, Asher è arrivato solo con tre racconti antologizzati nelle raccolte Year’s Best SF, di cui segnaliamo Neve nel deserto (2002) in Lo scudo di Marte (a cura di David. G. Hartwell) e Strood (2004) in Stelle che bruciano (a cura di David G. Hartwell e Kathryn Cramer).

… tra i cieli della Singolarità
Tra le voci più talentuose e autorevoli che hanno saputo imporsi in questi anni dalla terra di Albione, non possiamo non includere infine Charles Stross (1964): sia nei pastiche letterari in salsa New Weird del ciclo della Lavanderia, un’agenzia speciale costituita dal governo britannico per contrastare le minacce sovrannaturali alla sicurezza nazionale (a partire da Rapporto sulle atrocità del 2004, proseguendo poi con Progetto Jennifer, Il Memorandum Fuller, Codice Apocalisse e Fattore RH), sia nelle scorribande più speculative, come per esempio Universo distorto (2007) o il premio Hugo Palinsesto (2009), Stross riesce a coniugare con un ritmo forsennato teorie di frontiera, cultura pop e stravaganze assortite, in una celebrazione instancabile delle migliori potenzialità del genere. A oggi il suo capolavoro rimane a nostro avviso Accelerando (2005), per diversi aspetti paradigmatico della nuova fantascienza: proiettata verso un futuro possibile e al contempo ancorata all’attualità scientifica, tecnologica, sociale e politica, e ancora una volta al background del nostro immaginario. Finalista ai più importanti premi del settore, Accelerando è un fix-up di nove racconti usciti sulle pagine della Asimov’s Science Fiction. Attraverso una trama elaborata come un labirinto ipertestuale, affondiamo nei meandri della società umana del tardo XXI secolo, dopo che l’avvento della Singolarità Tecnologica ha reso l’immortalità fisica alla portata di chiunque. Nanotecnologie, intelligenze artificiali e contatti con civiltà extraterrestri tanto astruse quanto pericolose sono all’ordine del giorno per l’umanità alienata di questo futuro, così vicino e allo stesso tempo sempre più lontano da noi, man mano che le trovate e le innovazioni si accumulano pagina dopo pagina (cfr. De Matteo, 2007). Invenzioni affascinanti e geniali si mescolano a visioni oscillanti tra l’incubo e la meraviglia, come già succedeva in L’alba del disastro (2004), ambiziosa space opera che riprende contesto e personaggi di Singularity Sky (2003, inedito in Italia), portando in scena semidei postumani alle prese con gli intrighi megalomani di un futuro movimento politico di ispirazione nazistoide. Purtroppo, entrambi i romanzi risultano di difficile reperibilità dopo l’interruzione delle pubblicazioni della collana in cui sono apparsi, la rimpianta Nuova Galassia curata da Salvatore Proietti per Armenia Editore. In compenso, tra il 2020 e il 2021 Urania ha dato alle stampe I figli di Saturno (2008) e La stirpe di Nettuno (2013), ambientati in un futuro remoto in cui l’umanità come la conosciamo si è pressoché estinta, lasciandosi dietro una variegata società interplanetaria di metaumani. Due romanzi che rappresentano un omaggio alla space opera classica di Isaac Asimov e Robert A. Heinlein.

Tra gli altri scrittori britannici che si sono cimentati con le prospettive della nuova space opera spiccano Adrian Tchaikovsky (1972), con le trilogie I figli del tempo (che contrappone l’ascesa di una civiltà bioingegnerizzata di ragni mutanti e il lento declino dell’umanità nel romanzo omonimo del 2015, a cui fanno seguito I figli della caduta e I figli della memoria, rispettivamente del 2019 e del 2022), insignita nel 2023 del premio Hugo per la miglior serie di romanzi, e The Final Architecture (composta dai romanzi Frammenti della Terra, Gli occhi del vuoto e I signori della distruzione, 2021-2023), incentrata su un gruppo di umani in lotta contro una specie extraterrestre distruttrice di pianeti; Tom Toner, con i romanzi della trilogia Amaranthine Spectrum, tutti ancora inediti in italiano, The Promise of the Child (2015), The Weight of the World (2017) e The Tropic of Ethernity (2018); e Gareth L. Powell, che con la sequenza di Focolai di guerra, iniziata con il romanzo omonimo nel 2018 e proseguita con Navi in guerra (2019) e Universi in guerra (2020), si muove sulle orme di Peter F. Hamilton e Alastair Reynolds, dipingendo un affresco sempre più vasto e ricco di sfumature a partire dalle avventure che si trovano ad affrontare i membri dell’equipaggio di una ex astronave da guerra in cerca di redenzione. Nel 2022 Powell avvia con Stars and Bones una nuova ambiziosa serie che prende le mosse dall’arrivo di una civiltà aliena, che si merita non a caso e ironicamente l’appellativo di Benevolenza, la quale, preoccupata per la sopravvivenza dell’ecosistema terrestre, obbliga l’umanità ad abbandonare il pianeta madre a bordo di una flotta di astronavi senzienti.

Fantascienza nordamericana: nuove frontiere del futuro
Benché canadese di nascita e cittadino britannico per scelta, vive da alcuni anni a Los Angeles Cory Doctorow, tra le altre cose attivista per i diritti digitali e la libertà d’informazione nei ranghi della Electronic Frontier Foundation e co-curatore di Boing Boing. Fin dai suoi primi racconti pubblicati sul finire degli anni Novanta, tutti rilasciati come i lavori successivi con licenza Creative Commons, Doctorow si è fatto promotore di una fantascienza contaminata con la cultura geek, generando l’effetto di una sorta di ripiegamento della cultura cyberpunk sull’attualità del mondo reale, senza mai smarrire un sottile gusto per il paradosso e la satira: il romanzo breve Quando i sistemisti domineranno la Terra, premio Locus nel 2006, e il racconto del 2003 Non qui a casa mia, ipersaltatori (incluso nel Millemondi Venti galassie), rappresentano due validissimi campioni di questa sua verve immaginifica. Dopo l’incursione New Weird rappresentata da Anime nel futuro (2005), Doctorow rinnova la tradizione distopica della fantascienza con Little Brother (2008), che fin dal titolo omaggia esplicitamente George Orwell, realizzando allo stesso tempo un piccolo manuale di resistenza civile per le nuove generazioni. In un’epoca segnata dalla smaterializzazione dei fronti di guerra, il romanzo è un sentito, necessario atto di denuncia contro ogni abuso di potere (cfr. De Matteo, 2015).

Sono passate diverse generazioni dal Winston Smith di 1984, ma il giovane protagonista di questo young adult novel (che non a caso si fa chiamare w1n5t0n finché la sua identità elettronica non viene bruciata) ne sarebbe un degno erede. A differenza di Winston, Marcus Yallow infatti ha imparato che la conoscenza è il vero segreto del potere e la sua padronanza della tecnologia lo aiuta ad avere la meglio sugli spietati e ottusi emissari di un governo sempre più autoritario, ormai sul punto di degenerare in stato di polizia. In queste pagine ispirate dall’11 settembre e dalle sue conseguenze, Doctorow opera una riscoperta dello spirito della democrazia attraverso i valori fondanti dell’America contemporanea, a partire dalla stagione di contestazione e movimentismo per le libertà civili che fin dagli anni Sessanta ebbe il suo fulcro a San Francisco. Yallow e i suoi amici tornano anche nel seguito del 2013, intitolato Homeland. Ancora una ragazzina si trova a fornire il punto di vista per Infoguerra (romanzo breve del 2007, anch’esso insignito del premio Locus), ispirato dai racconti di famiglia sull’assedio di Leningrado, che viene trasfigurato in un’oscura minaccia incombente su una città non meglio specificata come conseguenza della diffusione di tecnologie rivoluzionarie. Dopo il fix-up a quattro mani con Stross The Rapture of the Nerds (2012, inedito in Italia), rivisitazione sardonica del mito della Singolarità Tecnologica, in L’uomo che vendette la Luna (2014, premio Sturgeon) Doctorow rivisita i leggendari racconti di Robert A. Heinlein sulla colonizzazione lunare attualizzandoli con i temi alla moda di quegli anni (stampa 3D e crowdfunding compresi), mentre nel 2019 con Radicalized. Quattro storie del futuro offre quattro incursioni, inquietanti e spietate, sul domani che ci attende dietro l’angolo. Canadese come lui, impegnato nel campo dei futures studies, Karl Schroeder (1962) è approdato al romanzo nel 2000 con Ventus, seguito nel 2005 dal prequel Lady of Mazes: fin dagli esordi è fuori discussione l’inventiva radicale, che coniuga gusto per l’avventura e speculazione tecnologica. Intelligenza artificiale, colonizzazione spaziale, realtà aumentata e nanotecnologie sono gli ingredienti della ricetta. Altrettanto ricchi di idee sono anche Permanence (2002) e la serie di Virga, di cui Zona 42 ha pubblicato in italiano i primi tre volumi: Il Sole dei soli (2006), La regina del Sole (2007) e Sole pirata (2008).

Un caso di successo solare
James S.A. Corey è lo pseudonimo dietro cui agisce la coppia formata da Daniel Abraham e Ty Franck, entrambi nati nel 1969, che dal 2011 hanno avviato una stretta collaborazione pubblicando con cadenza annuale i volumi di una serie che si è da subito guadagnata l’affetto dei lettori di tutto il mondo, scatenando un’onda lunga di interesse che ha portato alla produzione da parte del canale SyFy di una serie televisiva di tre stagioni, a cui altre tre sono seguite prodotte da Amazon Studios. The Expanse ci trasporta in un sistema solare colonizzato dall’umanità ma percorso dalle tensioni tra le tre principali organizzazioni politiche in campo: le Nazioni Unite, il governo di Marte e l’Alleanza dei Pianeti Esterni. Lo sviluppo della storia conduce alla scoperta di un sistema di trasporto basato sui wormhole che porta l’umanità a colonizzare anche altri sistemi stellari, aumentando la complessità dello scenario. The Expanse esordisce con Leviathan – Il risveglio nel 2011 e prosegue con Caliban – La guerra e per altre sette uscite fino a Leviathan Falls – Scontro finale del 2021, rispettando una rigorosa tabella di marcia che consegna ai lettori un nuovo romanzo a cadenza annuale e intervalla alle uscite principali la pubblicazione di opere più brevi sullo stesso sfondo.
John Scalzi (1969), dal 2010 al 2013 presidente della Science Fiction and Fantasy Writers of America, è un autore che ha costruito la sua solida fama attraverso romanzi di space opera militare riconducibili alla serie Old Man’s War: il romanzo omonimo del 2005 (in italiano Morire per vivere) e i suoi seguiti Le brigate fantasma (2006) e L’ultima colonia (2007) sono stati pubblicati dalla defunta Gargoyle. Nel 2015 Scalzi ha sottoscritto con l’editore Tor un contratto da 3,4 milioni di dollari per tredici libri in dieci anni. Tra i suoi lavori più recenti, la space opera dell’Interdipendenza nasce come un esperimento mentale sul collasso della civiltà e si sviluppa tra il 2017 e il 2020 in tre romanzi (Il collasso dell’impero, Lo stallo dell’impero e L’ultima imperatrice), il primo dei quali si è aggiudicato il premio Locus. Vincitore sia del premio Hugo che del Locus per il miglior romanzo di fantascienza, Uomini in rosso (2012) è invece un gustoso omaggio all’immaginario di Star Trek, ricco di riferimenti metatestuali all’universo e ai dispositivi narrativi di Gene Roddenberry.

Un’immensità chiamata fantascienza
Con qualche eccezione, negli ultimi quindici anni i premi più importanti del settore sono stati meritatamente dominati dalle opere di autrici, in molti casi esordienti o quasi. Basta scorrere l’albo d’oro dello Hugo e del Nebula Award per imbattersi in un’ondata di scrittrici che stanno ridefinendo confini e ambizioni della fantascienza contemporanea, con buona pace per una minuscola ma rumorosa frangia di odiatori che hanno provato, con mezzi non sempre leciti, ad arginarne l’avanzata inesorabile nei contesti del voto popolare.
Allieva di Octavia Butler al Clarion West Writers Workshop, Ann Leckie (1966) ha scosso l’ambiente nel 2013 con il suo pluripremiato primo romanzo: Ancillary Justice omaggia la grande fantascienza di Iain M. Banks e Ursula K. Le Guin, è stato subito opzionato dalla Fox per un adattamento seriale che non ha ancora visto la luce e si è aggiudicato tutti i premi principali dell’ambiente, inclusi Hugo, Nebula, Locus, Arthur C. Clarke e BSFA Award. Pur rifacendosi agli scenari della space opera classica, la science fiction di Leckie offre una proposta audace – anche sul piano stilistico e linguistico – di superamento delle distinzioni di genere, in un autentico tour de force narrativo incentrato sulla definizione di umanità e di individuo, così come sulla percezione delle distinzioni di genere, portando in scena un futuro remoto in cui la separazione fra intelligenza organica e artificiale si sta facendo sempre più labile, spesso in modalità del tutto inedite. La serie dell’Imperial Radch, graficamente contraddistinta tanto nelle dizioni originali quanto in quelle italiane dalle suggestive copertine di John Harris, si compone di altri due titoli, Ancillary Sword (2014) e Ancillary Mercy (2015), entrambi vincitori del premio Locus, più un paio di racconti, tutti raccolti in volume da Mondadori sotto il titolo di Ancillary. Trilogia Imperial Radch. Ambientato nello stesso universo è anche Provenance (2017), pubblicato in Urania Jumbo nel 2022. Resta momentaneamente inedito Translation State (2023), ma confidiamo nei programmi futuri di Mondadori. Con il suo successo, Leckie ha fatto un po’ da apripista a una nuova generazione di autrici e autori di grande valore, promuovendo una fantascienza di ambientazione spaziale, spesso con marcate venature militari, ma che non si esaurisce mai nella semplice avventura e anzi sottopone continuamente il lettore a sfide, interrogativi e dilemmi, a partire dalla natura stessa e dalla caratterizzazione dei suoi personaggi, fino alle dinamiche di conquista e conservazione del potere attraverso macchinazioni politiche e manipolazioni del pensiero. Due esempi eclatanti in tal senso sono rappresentati da Yoon Ha Lee e Arkady Martine.

Yoon Ha Lee nasce nel 1979 in una famiglia coreana che si divide tra Houston e Seoul, prende una laurea in matematica e svolge diversi lavori, dall’insegnante al programmatore, all’analista per una compagnia energetica. Dal 1999 pubblica racconti sulle principali riviste di settore (The Magazine of Fantasy & Science Fiction, Clarkesworld, Lightspeed, Tor.com), li raccoglie in antologie (Conservation of Shadows è del 2013, The Candlevine Gardner and Other Stories del 2015) e si distingue per un’inventiva fuori dall’ordinario, che mescola folklore coreano e spunti matematici in un amalgama esotico. Nel 2016 esordisce sulla lunghezza del romanzo, con il celebrato Ninefox Gambit, vincitore del premio Locus per la migliore opera prima, che ci introduce alle spietate lotte di potere dell’Esarcato, una futura civiltà umana che ha bandito la democrazia come eresia e in cui cyberpunk, space opera e military science fiction sono potenziate dai segreti di una matematica esoterica. Protagonista della storia è la giovane capitana di fanteria Kel Cheris, che si ritrova a ospitare nella sua mente la personalità e i ricordi del generale Shuos Jedao, abilissimo stratega condannato 400 anni prima per alto tradimento dopo essersi macchiato del genocidio di un’intera stazione spaziale. È l’inizio delle loro vicende, che proseguiranno nel 2017 e nel 2018 con Raven Stratagem e Revenant Gun, andando a costituire la cosiddetta serie delle Machineries of Empire. Purtroppo, ai lettori italiani è stato concesso solo uno sporadico assaggio con qualche racconto sparso nelle raccolte dedicate al meglio della produzione fantascientifica breve dell’anno, ma segnaliamo senza riserve lo straordinario La battaglia di Candle Arc (antologizzato nel Millemondi Il futuro di vetro e altri racconti, a cura di David G. Hartwell) quale campione rappresentativo della sua produzione, nonché possibile punto di ingresso nel complesso universo dell’Esarcato.

Esemplare worldbuilding
Arkady Martine, nata nel 1985 e cresciuta a New York con i genitori, musicisti classici di origine ebrea russa, ha conseguito una laurea in studi religiosi, un master in studi classici armeni e un dottorato in storia globale, comparativa e medievale con una tesi sugli agenti imperiali bizantini. Comincia a pubblicare racconti nel 2012 e nel 2019 approda al romanzo con Un ricordo chiamato impero: il libro si distingue nei principali premi del settore e si aggiudica lo Hugo, che sarà bissato due anni più tardi dal seguito A Desolation Called Peace (2021), ancora inedito in italiano. Martine si cimenta con esiti ammirevoli in una vasta opera di worldbuilding, immaginando una lotta di successione in un futuro impero spaziale modellato sulle dinamiche e i rituali dell’impero bizantino, in cui si ritrova suo malgrado invischiata la protagonista Mahit Dzmare, ambasciatrice della piccola, periferica stazione mineraria di Lsel, inviata in missione diplomatica nella capitale dell’Impero Teixcalaanli per negoziare un accordo favorevole al suo popolo. Qui si troverà a indagare sul prematuro decesso del suo predecessore, la cui personalità viene riversata direttamente in lei per assicurare continuità alla linea politica della stazione. Altro confronto impari, tra l’espansione di un impero e la sopravvivenza delle comunità che le sue mire egemoniche minacciano di inglobare, è quello portato in scena da Kij Johnson (1960) nel romanzo breve Quel ponte sulla Bruma (2011), vincitore dei premi Hugo e Nebula. A Johnson si deve anche uno dei più notevoli e intriganti omaggi lovecraftiani di questi anni, La ricerca onirica di Vellitt Boe (2016), ambientato nelle Terre del Sogno e vincitore del World Fantasy Award.

Fantascienza militare al femminile
Tra le sequenze di maggior successo degli ultimi anni, si segnalano inoltre le originali incursioni nella fantascienza militare di due autrici di lungo corso come Martha Wells e Linda Nagata. Wells, texana del 1964, laureata in antropologia e già nota come autrice di saghe fantasy apprezzate per la credibilità del worldbuilding (in particolare con le storie ambientate nell’universo di Ile-Rien e i libri del Raksura), dalla metà degli anni Duemila comincia a dedicarsi anche alla science fiction con una serie di tie-in per i franchise di Star Wars e Stargate. Nel 2017 avvia la pubblicazione per Tor Books delle novelle della serie The Murderbot Diaries, le cui prime quattro vengono riunite nell’omonimo volume, edito da Mondadori come Murderbot. I diari della macchina assassina: storie di un cyborg impiegato da una futura corporazione industriale come unità di sicurezza per il personale impegnato nell’esplorazione di pianeti extraterrestri, che gradualmente acquisisce consapevolezza di sé fino a sviluppare emozioni e comportamenti sempre più indistinguibili dagli umani. Nel 2020 esce Network Effect, il primo romanzo della serie, che l’anno successivo fa en plein aggiudicandosi lo Hugo, il Nebula e il Locus nella sua categoria.
Nagata, classe 1960, scrive fantascienza fin dagli anni Novanta, quando pubblica i primi romanzi della cosiddetta Nanotech Succession, una serie che le merita la fama di scrittrice “nanopunk”. Nel 2013 inizia una nuova serie di thriller ambientati nel prossimo futuro con Red. La prima luce, a cui fanno seguito Red. Il processo (2015) e Red. La caduta (2017). Nel 2017 si aggiudica il premio Locus con il racconto L’obelisco marziano (antologizzato da Gardner Dozois nel 35° Year’s Best Science Fiction, uscito per Urania Millemondi nel 2020 in due parti come Infiniti universi), sulla costruzione tra le desolate lande marziane di un monumento al tentativo fallito dell’umanità di diffondersi nello spazio, progetto che finisce per essere messo in discussione da un’emergenza imprevista. La sua costruttrice, relegata sulla Terra, si troverà davanti a un dilemma da sciogliere, con la ridotta capacità di intervento imposta dalla distanza e dai tempi di latenza delle comunicazioni interplanetarie.

(continua)

Letture
  • Autori vari, Il futuro di vetro e altri racconti, a cura di David G. Hartwell, Mondadori, Milano, 2014.
  • Autori vari, Infiniti universi. Parte 1, a cura di Gardner Dozois, Mondadori, Milano, 2020.
  • Autori vari, Scorciatoie nello spaziotempo, a cura di David G. Hartwell, Mondadori, Milano, 2005.
  • Autori vari, Lo scudo di Marte, a cura di David G. Hartwell e Kathryn Cramer, Mondadori, Milano, 2006.
  • Autori vari,  Stelle che bruciano, a cura di David G. Hartwell e Kathryn Cramer, Mondadori, Milano, 2008.
  • Autori vari, Venti galassie, a cura di David G. Hartwell e Kathryn Cramer, Mondadori, Milano, 2007.
  • Stephen Baxter e Alastair Reynolds, Le cronache di Medusa, Mondadori, Milano, 2021.
  • James S. A. Corey, Abaddon’s Gate – La fuga, Fanucci, Roma, 2016.
  • James S. A. Corey, Babylon’s Ashes – Il destino, Fanucci, Roma, 2017.
  • James S. A. Corey, Caliban – La guerra, Fanucci, Roma, 2015.
  • James S. A. Corey, Cibola Burn – La cura, Fanucci, Roma, 2016.
  • James S. A. Corey, Leviathan – Il risveglio, Fanucci, Roma, 2015.
  • James S. A. Corey, Leviathan Falls – Scontro finale, Fanucci, Roma, 2022.
  • James S. A. Corey, Nemesis Games – L’esodo, Fanucci, Roma, 2016.
  • James S. A. Corey, Persepolis Rising – La rinascita, Fanucci, Roma, 2018.
  • James S. A. Corey, Tiamat’s Wrath – L’ira di Tiamat, Fanucci, Roma, 2019.
  • Giovanni De Matteo, Little Brother: il canto di libertà di Cory Doctorow, Fantascienza.com, 2015.
  • Giovanni De Matteo, Il futuro accelerato di Charles Stross, Fantascienza.com, 2007.
  • Giovanni De Matteo, Il ritorno delle furie di Richard K. Morgan, Fantascienza.com, 2008.
  • Cory Doctorow, Anime nel futuro, Fanucci, Roma, 2007.
  • Cory Doctorow, Homeland, Multiplayer Edizioni, Terni, 2015.
  • Cory Doctorow, Infoguerra, Delos Books, Milano, 2012.
  • Cory Doctorow, Little Brother, Multiplayer Edizioni, Terni, 2015.
  • Cory Doctorow, L’uomo che vendette la Luna, Delos Books, Milano, 2016.
  • Cory Doctorow, Radicalized. Quattro storie del futuro, Mondadori, Milano, 2021.
  • Jon Courtenay Grimwood, Effendi, Zona 42, Modena, 2015.
  • Jon Courtenay Grimwood, Fellahin, Zona 42, Modena, 2016.
  • Jon Courtenay Grimwood, Pashazade, Zona 42, Modena, 2014.
  • Kij Johnson, La ricerca onirica di Vellitt Boe, Edizioni Hypnos, Milano, 2018.
  • Kij Johnson, Quel ponte sulla Bruma, Delos Digital, Milano, 2020.
  • Ann Leckie, Ancillary. Trilogia Imperial Radch, Mondadori, Milano, 2019.
  • Ann Leckie, Provenance, Mondadori, Milano, 2022.
  • China Miéville, Embassytown, Fanucci, Roma, 2024.
  • China Miéville, Gli ultimi giorni della Nuova Parigi, Fanucci, Roma, 2020.
  • China Miéville, La Città & la Città, Fanucci, Roma, 2018.
  • China Miéville, L’uomo del censimento, Zona 42, Modena, 2019.
  • Richard K. Morgan, Altered Carbon, TEA, Milano, 2018.
  • Richard K. Morgan, Angeli spezzati, TEA, Milano, 2018.
  • Richard K. Morgan, Business. Il futuro è in vendita, Editrice Nord, Milano, 2006.
  • Richard K. Morgan, Il ritorno delle furie, TEA, Milano, 2018.
  • Linda Nagata, Red. Il processo, Mondadori, Milano, 2022.
  • Linda Nagata, Red. La caduta, Mondadori, Milano, 2023.
  • Linda Nagata, Red. La prima luce, Mondadori, Milano, 2016.
  • Gareth L. Powell, Focolai di guerra, Fanucci, Roma, 2019.
  • Gareth L. Powell, Navi in guerra, Fanucci, Roma, 2020.
  • Gareth L. Powell, Universi in guerra, Fanucci, Roma, 2021.
  • Alastair Reynolds, Absolution Gap, Mondadori, Milano, 2015.
  • Alastair Reynolds, La città del cratere, Mondadori, Milano, 2017.
  • Alastair Reynolds, Diamanti e turchesi, Mondadori, Milano, 2021.
  • Alastair Reynolds, Il Prefetto, Fanucci, Roma, 2013.
  • Alastair Reynolds, I fuochi di Elysium, Mondadori, Milano, 2021.
  • Alastair Reynolds, L’ultimo cosmonauta, Delos Books, Milano, 2012.
  • Alastair Reynolds, Permafrost, Mondadori, Milano, 2022.
  • Alastair Reynolds, Proiettili lenti, Mondadori, Milano, 2021.
  • Alastair Reynolds, Redemption Ark, Mondadori, Milano, 2014.
  • Alastair Reynolds, Rivelazione /1, Mondadori, Milano, 2009.
  • Alastair Reynolds, Rivelazione /2, Mondadori, Milano, 2009.
  • Alastair Reynolds, Vendetta, Mondadori, Milano, 2024.
  • John Scalzi, Il collasso dell’impero, Fanucci, Roma, 2017.
  • John Scalzi, Le brigate fantasma, Gargoyle, Roma, 2013.
  • John Scalzi, Lo stallo dell’impero, Fanucci, Roma, 2019.
  • John Scalzi, L’ultima colonia, Gargoyle, Roma, 2014.
  • John Scalzi, L’ultima imperatrice, Fanucci, Roma, 2021.
  • John Scalzi, Morire per vivere, Gargoyle, Roma, 2012.
  • John Scalzi, Uomini in rosso, Mondadori, Milano, 2014.
  • Karl Schroeder, Il Sole dei soli, Zona 42, Modena, 2014.
  • Karl Schroeder, La regina del Sole, Zona 42, Modena, 2015.
  • Karl Schroeder, Sole pirata, Zona 42, Modena, 2016.
  • Charles Stross, Accelerando, Armenia, Milano, 2007.
  • Charles Stross, Codice Apocalisse, Mondadori, Milano, 2022.
  • Charles Stross, Fattore RH, Mondadori, Milano, 2023.
  • Charles Stross, Il Memorandum Fuller, Mondadori, Milano, 2019.
  • Charles Stross, I figli di Saturno, Mondadori, Milano, 2020.
  • Charles Stross, La stirpe di Nettuno, Mondadori, Milano, 2021.
  • Charles Stross, L’alba del disastro, Armenia, Milano, 2008.
  • Charles Stross, Palinsesto, Delos Books, Milano, 2010.
  • Charles Stross, Progetto Jennifer. Prima parte, Mondadori, Milano, 2018.
  • Charles Stross, Progetto Jennifer. Seconda parte, Mondadori, Milano, 2018.
  • Charles Stross, Rapporto sulle atrocità, Mondadori, Milano, 2016.
  • Charles Stross, Universo distorto, Delos Books, Milano, 2008.
  • Adrian Tchaikovsky, Frammenti della Terra, Fanucci, Roma, 2022.
  • Adrian Tchaikovsky, Gli occhi del vuoto, Fanucci, Roma, 2023.
  • Adrian Tchaikovsky, I figli della caduta, Fanucci, Roma, 2019
  • Adrian Tchaikovsky, I figli della memoria, Fanucci, Roma, 2024.
  • Adrian Tchaikovsky, I figli del tempo, Fanucci, Roma, 2018.
  • Adrian Tchaikovsky, I signori della distruzione, Fanucci, Roma, 2024.
  • Martha Wells, Murderbot. I diari della macchina assassina, Mondadori, Milano, 2020.