Le tante lingue e l’ironia
d’amori più o meno proibiti

Ezio Sinigaglia
AcroBatiCa
déclic, Perugia, 2024

pp. 80, € 14,00

Ezio Sinigaglia
AcroBatiCa
déclic, Perugia, 2024

pp. 80, € 14,00


Quello di Ezio Sinigaglia, milanese, classe 1948, è un nome che ormai circola da tempo negli ambienti letterari italiani, anzi vi stanzia stabilmente, avendone peraltro tutto il diritto. Stabilmente da quando, e siamo nel 2016, Nutrimenti pubblica il suo apprezzato romanzo Eclissi, delicata storia di avvicinamenti senili nella quale l’autore si diverte, tra le altre cose, a far dialogare a lingue invertite, e debitamente storpiate, i protagonisti principali della narrazione: una donna statunitense e un uomo italiano che in tarda età si incontrano su un’isola del Nord, in attesa che si manifesti un’eclissi di sole. Prima di Eclissi, però, circa trent’anni, Sinigaglia aveva già pubblicato con SPS Il Pantaréi, romanzo riccamente novecentesco dalla forte connotazione letteraria che il mondo editoriale e dei lettori aveva fatto purtroppo passare sotto silenzio. Sarà TerraRossa, piccola casa editrice pugliese, a dare seguito al “successo” di Eclissi, ristampando Il Pantaréi (2019) e pubblicando, anno dopo anno, i vari romanzi inediti che Sinigaglia aveva scritto e già concluso nel corso del tempo, senza tuttavia riuscire o provare a pubblicarli.

Il variegato percorso editoriale
Ecco che allora negli ultimi cinque anni, grazie a questa “riscoperta” dell’autore, abbiamo potuto leggere lavori sempre diversi tra loro tanto nella forma quanto nella lingua, ma comunque assai ubertosi e di tono decisamente ironico, in cui la mano dell’autore si fa inequivocabilmente riconoscere, definendo l’unitarietà di un’opera in sé assai coerente, e verrebbe da dire anche programmatica nelle intenzioni: da L’imitazion del vero (2020), nouvelle ambientata in un immaginario centro-Italia pre-rinascimentale narrata in una parodia di eloquenza volgare che fa il verso a un italiano di gusto antico, a Grave disordine con delitto e fuga (2024), breve romanzo di un centinaio di pagine che ha per palcoscenico la Milano “operosa” degli anni Ottanta, passando per Fifty-fifty (2021 e 2022), romanzone in doppio volume nel quale l’autore ha tutto l’agio di mostrare la sua perizia nel gestire una lingua colta ma non per questo passatista, grave, seriosa o fine a sé stessa, e Sillabario all’incontrario (2023a), sorta di scrittura autobiografica a puntate che in ventuno capitoli, tanti quanti sono le lettere del nostro alfabeto, traversa dalla Z alla A i generi letterari per accompagnarci in alcuni ambienti intimi dell’autore/narratore. Per quanto quelli finora elencati siano tutti più o meno romanzi, va detto che Sinigaglia ha frequentato anche la narrazione breve: è il caso di L’amore al fiume (Wojtek, 2023b), raccolta assai compatta di racconti ad ambientazione militaresca in cui, con grande sfoggio della sua solita ironia e con una prosa come di consueto cesellata, l’autore ci regala il ritratto di alcuni momenti di prossimità e passione tra commilitoni, nella riproposizione di un tema già presente, in qualità di fondamento, nella maggioranza degli altri libri succitati: ovvero le vicissitudini di chi prova a resistere, o al contrario finalmente si adegua, agli ardori omoerotici in contesti in cui questi, per un motivo o per un altro, con più o con meno vigore, vengono generalmente osteggiati.

Espediente narrativo di nobile schiatta
Stesso tema che ricompare, ma nel caso più che altro in qualità di espediente narrativo, di miccia utile a dare il via al racconto, nell’ultimo volume pubblicato da Ezio Sinigaglia, testo in cui la trama conta assai meno che negli altri suoi libri: qui, a importare, è soprattutto la parola, benché si riconoscano altri elementi strutturali non secondari, come per esempio l’evoluzione dei protagonisti, che tengono insieme tutto: si tratta di AcroBatiCa, agile volumetto di poche pagine edito dalla giovane casa editrice perugina déclic (di cui abbiamo recentemente segnalato la raccolta di racconti brevi e brevissimi Bosco, firmati dal campano Antonio Vangone). AcroBatiCa: ovvero un libro in cui è il gioco alfabetico a decidere la storia, come d’altronde suggerisce già nel titolo il sollevamento di alcune lettere e non di altre, la loro promozione maiuscola. Il libro è infatti costituito da tre racconti che hanno la loro ragione d’essere proprio nella dimensione ludica di un divertente equilibrismo linguistico, riproponendo floride modalità di scrittura da letteratura potenziale. Come Raymond Queneau, come Georges Perec, come Italo Calvino e come molti altri autori che dall’OuLiPo e da altre simili officine hanno sfidato la parola indagandone le possibilità e restringendo le procedure di produzione creativa esattamente allo scopo di far esplodere la creatività, di dimostrare la versatilità universale della nostra disposizione affabulatoria, così fa Sinigaglia in AcroBatiCa, decidendo nel caso di adottare per i tre racconti altrettante grandi limitazioni d’ordine formale, tre gabbie compositive cui sottostare rigidamente nello svolgersi della narrazione.

Ecco che allora in AcroBatiCa leggiamo: Smanettando sospirosi sulla station, gustoso tautogramma in cui vengono utilizzate esclusivamente parole che hanno per iniziale la lettera S, al modo del famoso Povero Pinocchio reso celebre da Umberto Eco (1995), in cui si raccontavano le gesta del burattino utilizzando soltanto parole con la lettera P; Incantevole habitat: garantita favolosa esclusiva, scala alfabetica nella quale i periodi sono costruiti mediante parole che con le loro iniziali ripercorrono in sequenza l’alfabeto, dalla A alla Z o viceversa, e così a loop per venti pagine; Oroscopi per quindicina ruggente. Risparmiare quattrini, altra scala in cui si fa allo stesso modo avanti e indietro per l’alfabeto, senza tuttavia ricominciare ogni volta dalla A o dalla Z, ma usando una qualsiasi lettera allo scopo. In questi tre racconti, dove l’usuale tono ironico dell’autore vira in una vera e propria comicità densa di gergalismi e di scelte lessicali che pescano in un registro certamente non elevato, Sinigaglia porta un gradino più in là il gusto per il gioco che sembra aver sempre caratterizzato i suoi lavori, ma la sostanza in fin dei conti non cambia. Al di là della storia volta per volta raccontata, è chiaro qui più che altrove quanto l’autore abbia a cuore il modo in cui questa storia la racconta, cercando soluzioni sempre nuove per rendere vitale e mutevole la sua lingua, che poi è anche la nostra.

Letture
  • Umberto Eco (a cura di), Povero Pinocchio. Giochi linguistici degli studenti bolognesi al seminario di scrittura, Franco Cosimo Panini, Modena, 1995.
  • Ezio Sinigaglia, Eclissi, Nutrimenti, Milano, 2016.
  • Ezio Sinigaglia, Il Pantaréi, TerraRossa, Bari, 2019.
  • Ezio Sinigaglia, L’imitazion del vero, TerraRossa, Bari, 2020.
  • Ezio Sinigaglia, Fifty-fifty. Warum e le avventure conerotiche, TerraRossa, Bari, 2021.
  • Ezio Sinigaglia, Fifty-fifty. Sant’Aram nel Regno di Marte, TerraRossa, Bari, 2022.
  • Ezio Sinigaglia, Sillabario all’incontrario, TerraRossa, Bari, 2023°.
  • Ezio Sinigaglia, L’amore al fiume (e altri amori corti), Wojtek, Pomigliano d’Arco (NA), 2023b.
  • Ezio Sinigaglia, Grave disordine con delitto e fuga TerraRossa, Bari, 2024.
  • Antonio Vangone, Bosco, déclic, Perugia, 2024.